Allievo dell’indimenticato e storico Avvocato Dario Casalini di Vercelli, sotto la cui guida sapiente e attenta divenne brillante professionista forense anch’egli, Bruno Poy è stato un avvocato di fama nazionale, un giuslavorista illuminato, ritenuto tra i massimi esperti italiani di diritto cooperativo, nonché da sempre legale delle più importanti case di degenza per anziani presenti nel nostro Paese, è stato anche Presidente per 10 anni della sezione piemontese dell’UNCI (Unione Nazionale Cooperative Italiane), il più importante organo ufficiale di settore nel nostro Paese.
A seguito della sua prematura scomparsa avvenuta lo scorso 15 marzo, dopo un’agonia di sette mesi dovuta a un male incurabile, abbiamo voluto ricordarlo, oltre che per le sue competenze, anche per la sua umanità. Da sempre vicino ai più deboli Bruno Poy ha fondato e presieduto ‘Italivoire’, Ong nata per aiutare le popolazioni della Costa D’Avorio in guerra insieme al professionista ivoriano Jean Kean Biorou, agronomo ormai residente a Vercelli dal 1994, cui lo legava da sempre una profonda e solida amicizia. Abbiamo contattato Maurizio Scandurra, che ci ha fatto dono dei suoi più bei ricordi.
“Durante la malattia e la convalescenza ospedaliera – racconta il giornalista e critico musicale – Bruno Poy fu assistito da due sacerdoti davvero eccezionali per umanità e grandezza d’animo: il salesiano Don Vincenzo Macchioda, e il cottolenghino Don Adriano Gennari, suo ultimo padre spirituale, fondatore e animatore dell’Associazione ‘Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione Onlus’, attiva nell’aiuto giornaliero a indigenti, malati, sofferenti e bisognosi. Persone per le quali avrebbe voluto spendersi attivamente – diceva sempre, quand’era ricoverato, il caro Bruno – se solo fosse guarito. Ha sempre amato gli ultimi, senza giudicare mai nessuno. Quando era in salute, era facile ritrovarlo nei ristoranti di Vercelli e Torino, spesso in compagnia di persone in difficoltà cui riservava sempre un posto a tavola, incurante del pensiero e delle chiacchiere della gente, nonostante per tutti fosse l’avvocato di grido dei ricchi e dei potenti”.
Bruno Poy: quella volta con i Matia Bazar…
Amava l’arte, Bruno Poy. Il bello, in tutte le sue forme. E. soprattutto, la musica di qualità. Il suo garbo, e l’animo altrettanto gentile e generoso gli valsero in vita anche l’amicizia e la stima di grandi artisti della canzone italiana: quali, ad esempio, Gerardina Trovato. E Silvia Mezzanotte, storica voce dei Matia Bazar, gruppo che il noto legale omaggiò sotto la Mole Antonelliana a Torino, nella primavera del 2011, di una preziosa targa commemorativa con su incisa la frase ‘Matia Bazar: cuore italiano, respiro internazionale’, da lui coniata appositamente per l’occasione della reunion (con i compagni di viaggio Giancarlo Golzi, Fabio Perversi e Piero Cassano) della stessa Silvia Mezzanotte. La quale ha menzionato pubblicamente, in più di un’occasione, l’Avvocato Bruno Poy “come un uomo di una gentilezza d’altri tempi’.
Bruno Poy: il ricordo delle personalità italiane
Moltissimi i personaggi pubblici che hanno commemorato pubblicamente Bruno Poy. Questo l’omaggio accorato dell’Onorevole Pier Ferdinando Casini, Presidente della Commissione Affari Esteri del Senato: “Un indimenticabile amico che mi è stato lungamente vicino sin dagli anni della formazione del CCD. Lo ricordo come un professionista serio, un dirigente politico appassionato, un amministratore capace, ed è giusto che la sua città, Vercelli, lo ricordi come merita”. Gli fa eco l’Onorevole Michele Vietti, celebre uomo politico ed ex Vice Presidente del CSM (Consiglio Superiore della Magistratura), che dalle pagine del quotidiano ‘La Stampa’ ha menzionato “l’amico fraterno, ricordando le tante battaglie condivise e le sue doti umane e professionali”.
Cariche d’affetto anche le parole dell’imprenditore novarese Gian Luigi Pomati: “L’Avvocato Poy era solito ripetere sempre due frasi: ‘Per ragionare occorre avere lo strumento’, e ‘Intelligenti pauca’. Bruno aveva avuto due regali formidabili dalla Provvidenza. Il primo, universalmente noto, era una intelligenza incredibile che gli permise di essere un professionista immenso. Il secondo, infinitamente più permeante, era il modo di percepire il suo prossimo. Bruno Poy non giudicò mai nessuno in vita sua: per lui tutte le persone erano veramente uguali”.
Tra gli amici di sempre che hanno speso pubblicamente a più riprese pensieri commossi a ricordo del legale piemontese, l’Onorevole Roberto Rosso (ora Consigliere Comunale a Torino) l’imprenditore Guglielmo La Mantia (con cui Bruno Poy ha condiviso parte della propria carriera politica al Comune di Vercelli) e Paola Della Rossa, Ilaria Pugno e Katia Boccato, le tre storiche segretarie del grande avvocato, legato da tempo da una profonda amicizia e stima anche a Mariella Enoc, manager piemontese esperta in sanità, già Presidente di Confindustria Piemonte e attuale Presidente, su nomina della Santa Sede, dell’Ospedale Pediatrico ‘Bambino Gesù’ di Roma.
Compreso il noto giornalista ed editore Guido Gabotto: autore di un meraviglioso ricordo sulle pagine del suo giornale on line Vercellioggi.it, in cui rimembra, a proposito dell’Avvocato Poy, la “Nostalgia anche di quelle cene e di quell’impareggiabile amico, dove alla “Trattoria della Rocca” ci davamo al fritto misto ineguagliabile della Titolare, una cuoca superba che aveva imparato dalla mamma. Non vi era branca dello scibile umano che, nel corso del convivio, non fosse da noi indagata. Il nostro cuore pulsava per la politica estera, che era la nostra passione, sicchè non era infrequente l’evasione in territori lontani dove non saremmo mai stati nella vita, così come Emilio Salgari mai conobbe la Malesia e le Antille, non abbandonando anzi le mura della propria casa torinese”. Arrivederci, Avvocato. Ciao, Bruno!