Campania: medici professionisti pagati con una pizza

Campania Medici professionisti pagati

La notizia è della fine di novembre: alcuni medici sarebbero stati pagati con una pizza o una lezione di sci, per aver prestato assistenza durante una kermesse di atletica ed una gara sulla neve. Vien da aggiungere: “Non ci fossero mai andati!”

Ma la tale situazione pare non sia accaduta solo in occasione di eventi sportivi. Sembra infatti che in una notte in Rsa (più al sud che al nord) la retribuzione per un medico vada e contemporaneamente “si fermi” a 3,5 euro l’ora: Davvero poco!

Risulta che queste siano le “tariffe” vigenti in Campania, ma si pensa sia un male diffuso ormai in tutta Italia. Ma sappiamo che accade anche in moltissime strutture private, e alcune pagano in grave ritardo, abbiamo raccolto denunce anche da medici universitari, il “pochi soldi maledetti e subito” può essere una modalità di offrire lavoro frequente per un giovane.

Dopodiché andiamo a vedere quanto dura questa modalità nella carriera di un medico. Dopo 1-2 anni il reddito, sono dati Adepp, diventa mediamente più alto di quello degli altri professionisti, anche grazie alla valorizzazione data da convenzioni e contratti. Ma c’è chi non entrerà mai in questo sistema e ne resta fuori, e sembra che questi ultimi siano sempre di più, e che addirittura non rientrino nel SSN.

Scandalo Retribuzioni, le parole di un medico

“Spesso si chiedono prestazioni generiche. Nelle competizioni non è richiesto il medico sportivo, ma magari chi sa usare il defibrillatore o prestare assistenza per l’imprevedibile, l’ho fatto io stesso nel club turistico a suo tempo pagato con il soggiorno e basta, non lo rifarei”, sostiene uno di questi stessi medici.

Si è poi provato a chiedere se la stessa cosa sarebbe toccata a medici con anni di esperienza, e la risposta è stata: “Non ho il polso di quanti medici siano in queste condizioni. Se però ammettiamo che la libera professione si stia progressivamente deprezzando“.

Così continua il medico: “Ma dall’altra parte i principi generali del nostro ordinamento consentono una contrattazione per la convenzione dove si è stabilito non solo che un turno di guardia medica vale 250 euro sia per chi lo fa sia per il sostituto, ma anche che certa libera professione come le visite a “forestieri” in trasferta sia retribuita al medico di famiglia 30 euro in studio e 50 a domicilio: una tariffa che ha un suo ruolo sociale, che ci remunera in un certo qual modo”.

Ed in più questo medico anonimo aggiunge: “Noi medici siamo professione intellettuale, siamo chiamati a usare la testa e le acquisizioni per personalizzare un intervento sul malato che non è mai solo tecnico e presenta sfide e rischi”.

E pare che molti di questi professionisti si siano organizzati in un gruppo chiuso creato su facebook, che porta il nome di: “Giovani Medici Anti-Sfruttamento” che avrebbe raccolto dopo tutto ciò, 2000 firme per aver fatto presente una situazione tanto sconcertante.

Considerazioni personali su medici sottopagati

Ci continuiamo a domandare perché vi sia la “fuga di cervelli”, ma se il nostro stesso stato non garantisce nemmeno un “limite” alla decenza in trattamenti così poco ortodossi di professionisti tra i più preziosi, cosa dovremmo pretendere da questi camici bianchi? Che muoiano di fame?

La miglior cosa da fare è pensarci e ripensarci attentamente ogni volta che si va ad offrire centinaia di migliaia di euro ad un chirurgo estetico (che, certamente fa parte dello stesso ordine di un medico sportivo, e non vorremmo nulla togliere al suo lavoro, però desideriamo far presente che questi ultimi molto spesso siano poco necessari).

Ricordiamoci così, sempre delle parole di quel giovane medico perché sembra che in futuro, come lui, ce ne potrebbero essere altri e siamo altresì certi che il fenomeno non stia per scomparire ma sia appena iniziato.