Ancora una volta la Chiesa cattolica deve fare i conti con un suo membro accusato di pedofilia. Questa volta è il cardinale australiano George Pell ad essere indagato dalle autorità del suo Paese per gravi abusi sessuali ai danni di minori durante la propria attività clericale in Australia. Papa Francesco lo ha sospeso dai suoi incarichi finché tutte le accuse non saranno decadute.
Cardinale indagato per pedofilia
I fatti risalgono ad almeno 16 anni fa: infatti, i presunti abusi sarebbero avvenuti nel periodo in cui Pell, prima da sacerdote e poi da arcivescovo di Melbourne fino al 2001, ha svolto la sua attività di religioso nel Paese natio. Il settantaseienne prelato è stato chiamato a comparire il 18 luglio davanti al tribunale di Melbourne per difendersi e, a quanto pare, non ci sarà alcun modo di evitare questo appuntamento: infatti, per decisione diretta del Santo Padre, dovrà partire alla volta dell’Australia per affrontare il processo per poi, in caso di assoluzione piena, riprendere il proprio posto a Roma.
La difesa del cardinale Pell
“Respingo le accuse contro di me, la sola ipotesi di abusi sessuali mi ripugna: ho informato il Papa e tornerò in Australia perché sono ansioso di presentarmi davanti ai giudici per difendermi strenuamente“, con queste parole il cardinale si è difeso nel corso di una conferenza stampa lampo organizzata in Vaticano, ma la difesa migliore dovrà essere quella fatta davanti ai giudici australiani che decideranno in merito al suo destino.