È uno dei temi più caldi di questa giornata quello legato al destino del piccolo Charlie Gard al quale oggi sarà staccata la spinta della macchina che lo aiuta a respirare. Tante sono i dubbi e le reazioni delle forze politiche. Poco fa Matteo Renzi, attraverso un post sulla sua pagina Facebook, ha reso noto il suo commosso pensiero in merito a questa drammatica storia.
Il post di Renzi
“Mi sembra insopportabile per noi, figuriamoci per quella povera famiglia che vive queste ore così. Perché la Corte Europea dei diritti umani (diritti?) non ha concesso la cura sperimentale in America? Perché non consentire alla scienza un ultimo tentativo? Facciamo proteste ovunque per qualsiasi cucciolo, e facciamo bene. E un piccolo cucciolo d’uomo non valeva un’attenzione diversa delle autorità europee? Per una volta ho più domande che risposte… “, è questo il passaggio più delicato del post del segretario del Partito Democratico in cui si critica la decisione delle autorità britanniche, poi ripresa da quelle europee, di non concedere al bambino di tentare una cura sperimentale in America.
Il drammatico caso del piccolo Charlie
Questa storia è intrinsecamente piena di una drammaticità che la rende troppo seria per il battibecco politico. Sono troppi i temi etici coinvolti nel caso del piccolo Charlie per sottrarsi a una riflessione seria sulla ricerca sulla malattie genetiche e sul fine vita, una riflessione più che uno sterile dibattito come quello che periodicamente va in scena su TV e giornali.