Durante la puntata di questa sera di “Che tempo che fa”, il talk show di Rai 3 condotto da Fabio Fazio, è intervenuto il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, protagonista di uno dei suoi primissimi interventi televisivi nel ruolo di Capo del Governo. E ha posto l’accento sulla durata del suo Governo.
“Non sono Renzi. Ognuno ha la sua età, le sue caratteristiche ed il suo ruolo – ha esordito il Premier – non solo rivendico ciò che ha fatto, nel Governo di cui per altro ero Ministro degli Esteri, ma certamente penso che una parte importante del mio lavoro nei prossimi mesi, sia quella di dare attuazione alle riforme che sono state approvate. Nei prossimi mesi lavoreremo soprattutto su tre fronti: lavorare sulla globalizzazione, accompagnare la ripresa economica e incrementare quanto più possibile il lavoro“.
“Il jobs act è andato molto bene, ha creato centinai di migliaia di posti di lavoro a tempo indeterminato, tuttavia non è riuscito ad incidere in maniera sufficiente sulla nostra malattia cronica: i giovani ed il sud. Questo sarà il nostro principale impegno. Quanto ci vorrà per fare tutto questo, non lo decide Paolo Gentiloni, ma il Parlamento. Le squadre di Governo lavorano finché hanno la fiducia della Camera, l’importante è che non mettano con un’attitudine psicologica come se fossimo già alla fine del nostro lavoro. Noi abbiamo tantissime cose da fare e le faremo finché avremo la fiducia del Parlamento”, ha poi proseguito il Presidente del Consiglio.
Lo stesso Gentiloni che poi ha tenuto a sottolineare: “Sulla durata del mio mandato, non faccio l’indovino. Io mi auguro soltanto una cosa, cioè che tra le forze parlamentari ci sia in modo tempestivo un dialogo, che consenta di avere una legge elettorale utilizzabile. Non lo dico perché io voglia accorciare o allungare la vita del Governo, ma perché questo è un requisito di efficienza del sistema. A prescindere sul quando andare a votare, un sistema democratico deve avere la valvola di sfogo elettorale nel modo più efficace ed armonico possibile. Confido nel fatto che, dopo la decisione della Corte Costituzionale attesa per la settimana prossima, tra le forze politiche si arrivi ad un’intesa. Se le elezioni ci saranno prima dell’estate, in autunno o l’anno prossimo, noi continuiamo a lavorare come se dovessimo lavorare molto a lungo, ma ci rimettiamo alle decisioni del parlamento”.
“Noi abbiamo bisogno di efficienza e capacità di tutela da parte delle strutture pubbliche, dobbiamo sapere però che lo stanno sociale dobbiamo renderlo più efficiente, uno stato sociale che ha a che fare con un modo di lavorare e di vivere diverso di come quando io ero ragazzo. Non siamo più con le famiglie ed i lavori tutti uguali, abbiamo a che fare con una realtà sociale molto più mobile. L’Italia non parte troppo indietro, abbiamo troppe lentezze burocratiche ma non abbiamo in generale una cattiva scuola o un cattivo sistema sanitario. Dobbiamo far funzionare le cose meglio, ma abbiamo una buona base su cui lavorare”, ha concluso la sua intervista il Premier Gentiloni.