Molto si è parlato di Viktor Orban, il primo ministro dell’Ungheria, verso cui il governo gialloverde non ha mancato in diverse occasioni di esprimere simpatia. In Ungheria ultimamente si discute molto di una ragazza appena maggiorenne, la 19enne Bianka Nagy che è diventata in poche settimane voce del dissenso contro le politiche del suo paese. La sua storia è stata raccontata dal giornale tedesco Der Spiegel e da allora il suo nome ha iniziato a circolare nel resto dell’Europa.
Bianka Nagy prese la parola in una manifestazione contro la cosiddetta “legge-schiavitù”, provvedimento che impone ai lavoratori di accettare gli straordinari senza passare per una preventiva contrattazione sindacale ed a pagamento posticipato. In un breve discorso attaccò Orban in persona ed i vertici del governo ungherese. A partire da quel momento la giovane studentessa di liceo, alle soglie della maturità, è stata presa di mira dai principali quotidiani nazionali con insulti misogeni e sessisti. I giornali influenzati dall’area di governo hanno spesso usato appellativi ignobili contro Nagy come “stupida vacca”, “puttana di strada”, “spregevole donna arrivista”. Il giornalista Zsolt Bayer, vicino ad Orban, la ha pubblicamente appellata: “vacca deficiente, miserabile penosa donna a buon mercato dominata da ambizioni”.
La paura della ragazza ora è quella di trovarle leporte chiuse per il futuro. Per lei che vorrebbe studiare cinema l’accesso all’università potrebbe essere precluso. Nonostante tutto, nell’intervista al quotidiano tedesco sembra prendere le cose con ottimismo:
La questione non sono io o il mio futuro, ma il disastro cui quella gente ha portato il mio paese e la vita quotidiana della gente normale. Continuerò a parlarne in pubblico
L’Ungheria, stato membro dell’UE, è stata spesso criticata anche a livello istituzionale per la poca cura verso i diritti dei cittadini.