Nelle ore successive alla pubblicazione del DPCM 26 Aprile sulle norme anti-Coronavirus in vigore a partire dal 4 Maggio, si utilizza un termine che rischia di essere equivocato in questi giorni di transizione: congiunti. Chi sono i congiunti secondo la giurisprudenza? Quanto sarà elastica l’applicazione della norma? Oltre ai parenti stretti (madre, padre, nonno, nonna, fratello, sorella), quali parenti potremo visitare? Vediamo insieme.
Tutti i parenti da considerare “congiunti”: ecco chi sono
Secondo le norme del codice civile si può parlare di congiunti fino ad una parentela di sesto grado. Per intenderci, sarà possibile che i rispettivi figli di due cugini possano incontrarsi. Stesso discorso varrà per i parenti acquisiti, ovvero cognati, suoceri, nuore, generi secondo un’interpretazione fornita dal Sole 24 Ore.
Coniugi, Unioni Civili e Unioni di fatto
Per i coniugi e le unioni civili è ovviamente previsto un ricongiungimento, se ciò non viola altre norme del DPCM. Tale norma dovrebbe valere anche per le unioni di fatto, ovvero per rapporti di due conviventi e maggiorenni con un chiaro rapporto affettivo. Anche questo, però, dovrà essere specificato nell’autocertificazione.
Fidanzati ed amici potranno vedersi?
La risposta è ovviamente negativa, anche perchè è stata affrontata a parole dal presidente Conte che ha parlato soprattuto di “party in casa”. Fidanzati che non rispettino le condizioni sopra indicate non potranno incontrarsi almeno fino al 18 Maggio, stesso discorso dovrà valere per gli amici, non indicati da alcun decreto.
Alcune interpretazioni, però, si appellano alla genericità della nozione di “congiunto”. Alcune sentenze di Cassazione, seppur in ambito economico/tributario, hanno riconosciuto ai fidanzati “informali” e agli amici il ruolo di “congiunto”, ma meglio non spingersi troppo in là nelle interpretazioni per evitare di essere sanzionati.