A partire dal 1° novembre 2019 cessa l’attività di produzione di Whirlpool Emea con sede a Napoli. A comunicarlo è la stessa azienda che “prende atto con grande rammarico della mancata disponibilità da parte del Governo a discutere il progetto di riconversione del sito”. La “riconversione del sito” si riferisce alla cessione del sito di Napoli alla società Prs che produce container refrigeranti e non più lavatrici.
Si tratterebbe, secondo l’azienda, di un progetto che potrebbe rappresentare “l’unica soluzione in grado di garantire la salvaguardia occupazionale e la sostenibilità nel lungo periodo dello stabilimento”. Vista l’impossibilità di discutere di riconversione, l’azienda “si trova costretta a procedere alla cessazione dell’attività produttiva dal 1 novembre 2019“.
Chiusura Whirlpool Napoli: I lavoratori bloccano l’autostrada
Dopo aver appreso la notizia sull’esito negativo dell’incontro tenutosi a Roma tra la multinazionale e il Governo, i lavoratori della Whirlpool hanno bloccato l’autostrada Napoli-Salerno dopo aver raggiunto in corteo la rampa di accesso. Gli operai si sono recati in strada dalla sede della fabbrica in Via Argine, in cui non sono mancati i momenti di tensione.
La replica di Patuanelli
Il Ministro dello Sviluppo Patuanelli ha commentato l’incontro a suo dire “non positivo” coi vertici di Whirlpool a Palazzo Chigi nonostante “la massima disponibilità del governo a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per continuare la produzione sul sito di Napoli”. Trattativa saltata, continua il ministro, per la mancata “apertura da parte di Whirlpool”, aggiungendo altresì che l’azienda “continua a proporre come unica soluzione una cessione del ramo d’azienda sostanzialmente verso l’ignoto”.
Patuanelli ha spiegato inoltre che se il problema di Whirlpool con la sede di Napoli “è il prodotto, perché ha difficoltà di mercato, si può cambiare tipo di prodotto o cambiare fascia di gamma. Su questo c’è la massima disponibilità del governo a dare tutto il supporto”. In più, ha garantito che esistono molti “strumenti che il governo può mettere in campo ma per noi è fondamentale che ci sono impegni diretto di Whirlpool”. Il ministro si riferisce al fatto che quella della multinazionale sulla cessione del sito di Napoli “è una scelta unilaterale di Whirlpool perché questa procedura può essere ritirata e ci può essere lo spazio per fare cose diverse”.