È allarme in queste settimane per la presenza in Italia della cimice asiatica, nome comune per la specie Halymorpha halys. Questo insetto è definito asiatico perchè il suo habitat e luogo d’origine è da rintracciare in Giappone, Cina e Taiwan. Come molte altre specie è definita “aliena” perchè introdotta in un ecosistema diverso da quello di provenienza.
Secondo alcuni studi, la cimice asiatica è presente in Italia da alcuni anni, in particolare nelle regioni del Nord. In questi ultimi tempi, l’allerta per la presenza della cimice è stata estesa in Toscana ed in Sardegna dove, in queste settimane, i coltivatori sembrano essere molto preoccupati.
Cimice asiatica: quali sono i danni a frutta e verdura
Il motivo della paura dei coltivatori è presto spiegato: la cimice asiatica non è pericolosa per l’uomo, ma mette a serio rischio colture di frutta ed ortaggi. Durante l’estate tale cimice rischia di danneggiare questo tipo di colture, arrecando danni all’agricoltura. Si stima che il 20 o il 25% delle colture siano state danneggiate da cimice asiatica, specialmente in Emilia-Romagna. Particolarmente colpite sono state le colture di fagioli, soia, pesche, mele, pere, albicocche, uva, mais, ciliegie, lamponi e girasoli.
Le cimici pungono i frutti in questione, la loro saliva genera dei processi chimici che porta la frutta a marcire ed annerirsi, risultando così invendibile e generando un forte danno economico al produttore. Per questa ragione le autorità locali tengono sott’occhio la situazione raccogliendo le segnalazioni di cittadini e coltivatori. La cimice asiatica non differisce particolarmente dalle normali cimici, per cui un occhio meno esperto potrebbe non avvertirne la differenza.
Cimici asiatiche in casa: come liberarsene
Se d’estate le cimici asiatiche fanno razzia nei campi, d’inverno possono diventare un fastidioso problema in casa. L’insetto durante la stagione fredda cerca riparo nelle case e, visto il suo incredibile potere riproduttivo, potrebbe infestare la casa in maniera evidente e fastidiosa.
Nonostante non siano dannose se a contatto con l’uomo, tendono ad invadere gli spazi della casa e – come le altre cimici – rilasciano un forte odore puzzolente se schiacciate. In tal caso è necessario ricorrere ad una disinfestazione.
Specie antagonista: è necessaria?
In alcuni paesi, specialmente quelli d’origine della cimice, la situazione è abbastanza sotto controllo vista la presenza di specie antagoniste che limitano al diffusione di tale insetto. Questa è stata anche la soluzione trovata negli Stati Uniti, ma in Italia si preferisce non attuarla.
Il motivo? Importare un’altra specie aliena potrebbe generare altri problemi al nostro ecosistema. Ecco perchè, per ora, si può ricorrere solo ad antiparassitari calibrati per la cimice asiatica, finchè la loro presenza non diventerà eccessivamente problematica.
Come distinguere una cimice asiatica da una normale
Come si diceva, un occhio non allenato potrebbe non distinguere immediatamente le due specie. L’insetto ha una grandezza compresa tra 1,2 e 1,7 cm ed un caratteristico colore grigio scuro, questo dovrebbe essere l’elemento caratterizzante per distinguerla da una cimice “nostrana”.