Oggi ricorre il trentennale della morte di Claudio Villa, morto a Padova il 7 febbraio 1987. Ad annunciare la sua scomparsa in mondo visione, fu Pibbo Baudo, proprio sul palco dell’Ariston durante un’edizione del Festival di Sanremo. Un Baudo commosso interruppe per qualche minuto la kermesse quando al suo commosso annuncio tutto il Teatro Ariston scoppiò in un lungo applauso per salutare l’artista.
Proprio Sanremo nel destino di Villa, che ha vinto per ben 4 volte l’edizione del Festival, con i brani Buongiorno Tristezza, Corde della mia chitarra, Addio… addio e nel 1967 con Non pensare a me. Nato a Roma il 1 gennaio 1926, Claudio Villa ebbe la sua notorietà nell’immediato dopo guerra, quando negli anni ’50 fu nominato “reuccio” della canzone italiana. Nell’arco della sua straordinaria carriera ha venduto 45 milioni di dischi in tutto il mondo. Fino agli anni ’80 fu un volto noto della Rai nei suoi programmi sempre seguitissimi. Il decesso fu causato da una pancreatite e da infarto. Nonostante nel suo repertorio vi fossero anche canti religiosi, Claudio Villa era ateo fin da giovane, e chiese la cremazione, proibendo ogni cerimonia religiosa, lasciando scritto: “Aiutate l’uomo del domani a sbarazzarsi degli ultimi baluardi del Cristianesimo!”. Il corpo di Claudio Villa fu cremato e le sue ceneri tumulate nel cimitero San Sebastiano di Rocca di Papa.
Tra i suoi più grandi successi, oltre a quelli già citati, troviamo Un amore così grande, Granada, Binario, Il torrente, Buongiorno Tristezza, Messico e nuvole. Sicuramente questa sera, alla prima serata del festival di San Remo 2017, verrà ricordata la sua memoria con qualche importante ospite, che ricorderà uno dei più grandi artisti italiani dello scorso secolo.
