Nel bene e nel male, Matteo Renzi è da qualche anno uno dei protagonisti della scena politica italiana, che oggi festeggia il suo 42esimo compleanno. Una vita spesa all’insegna del motto “lasciare il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato”, celebre frase del generale Robert Baden-Powell, fondatore dello scautismo.
Nato a Firenze l’11 gennaio del 1975, cresce a Rignano sull’Arno dove, sin da giovanissimo vive l’esperienza scout e si fa portavoce degli altri, diventando presidente d’istituto al Liceo Dante Alighieri della sua città. Dopo il diploma si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza, cominciando il suo impegno per la politica, contribuendo ai Comitati per Prodi Presidente nel 1994. All’età di diciannove anni, appare per la prima volta in televisione nel celebre programma di Mike Bongiorno “La ruota della fortuna”, vincendo un montepremi di 33 milioni di vecchie lire.
Nel 1999 sposa Agnese, studentessa oggi insegnante di lettere, si laurea e diventa segretario provinciale del Partito Popolare Italiano. L’impegno politico prosegue negli anni successivi, con il passaggio a La margherita di Rutelli. Nel 2004 viene eletto presidente della Provincia e, quattro anni più tardi, decide di candidarsi alle primarie del Partito Democratico per diventare il nuovo sindaco di Firenze. Il 9 giugno del 2009, viene eletto Primo Cittadino del capoluogo toscano con il 47,57% delle preferenze, battendo la concorrenza dell’ex calciatore Giovanni Galli.
Convinto di voler rottamare l’anziana classe politica, si candida alle primarie come segretario del PD, che vince al secondo tentativo. La sua scalata a Palazzo Chigi la conosciamo tutti: il 22 febbraio del 2014, a seguito delle dimissioni rassegnate da Enrico Letta, viene nominato dall’ex Capo dello Stato Giorgio Napolitano come presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, il più giovane della storia.
Il suo mandato dura fino allo scorso 4 dicembre, giorno della bocciatura della sua riforma costituzionale attraverso un referendum, che ha coinvolto oltre 33 milioni di italiani. Considerato il risultato, Renzi si dimette porche ore dopo la chiusura dei seggi. Una carriera politica destinata a proseguire, con un nuovo obiettivo dell’ex Premier per questo 2017: riconquistare l’elettorato e convincerlo a votare per lui.