Possiamo definirla una vera e propria rivoluzione, quella che il noto imprenditore piemontese, apprezzato pioniere dell’economia italiana e dell’informatica Cristiano Bilucaglia sta apportando nel mercato energetico con Zero, il primo Social Utility Network che azzera il costo della bolletta di gas e luce. Vi avevamo già parlato di questo innovativo servizio, che siamo andati ad approfondire intervistando il diretto interessato.
Con Zero assistiamo al primo uso produttivo ed intelligente dei social Network. Com’è nata l’idea?
“L’idea nasce per risolvere un problema: quello delle bollette e della difficoltà delle persone di poterle pagare. Unendo il concetto classico dei social network alle campagne marketing del ‘porta un amico’, si può generare un vantaggio economico non indifferente per il cliente finale. Abbiamo pensato di estendere questi benefici anche per i rapporti meno stretti, quindi, con i social network. Il risultato è quello di riuscire ad ottenere una serie di bonus a seconda del numero dei conoscenti presentati, fino ad ottenere anche un azzeramento totale della bolletta mensile. Il nostro utility network non è finalizzato al fare due chiacchiere o condividere foto, ma unicamente ad uno scopo di risparmio”.
Ci dia i numeri di Zero: quante persone sono iscritte, servizi erogati e proiezioni di crescita.
“Abbiamo da poco superato i 25.000 clienti acquisiti, nonostante possiamo considerarci una start up, essendo quasi al terzo anno di vita. E’ interessante analizzare anche il nostro fatturato che, ad oggi, viaggia intorno ai 20 milioni di euro. Risultati che ci convincono del fatto di aver fatto la scelta giusta, perché oltre ad erogare un servizio, in questo caso energia elettrica e gas, riusciamo a garantire sconti in bolletta molto interessanti. Direi che più di un migliaio di nostri clienti hanno oramai azzerato la propria bolletta, tanti altri che ottengono comunque sconti importanti ed irraggiungibili da qualsiasi altro gestore concorrente. Il principio fondamentale di questo mercato è che non si possono ottenere prezzi straordinari, perché il peso delle accise ed il costo della materia prima non possono sono abbastanza considerevoli. Con questo meccanismo riconosciamo al cliente degli sconti che vanno oltre la fornitura, come una sorta di premio in base alla sua capacità di diffusione”.
Possiamo dire, dunque, che a livello promozionale funziona di più il passaparola di una persona comune più di uno spot con lo slogan di un personaggio famoso?
“Sicuramente si, soprattutto se quella persona comune è un mio amico. Il passaparola vince su tutto, lo afferma anche una ricerca di Gartner che dice che il 96% delle persone si fida dell’opinione del proprio amico. Se, invece, è il George Clooney della situazione a consigliarmi un determinato prodotto, certo, questo attira sicuramente clientela perché fa brand, ma non è come la parola di un mio amico di cui mi fido. La nostra strategia è chiara e naturale, ci serviamo del parere dei nostri clienti per approcciarci al mercato, una maniera diversa ma forse più immediata”.
Il noto psichiatra Alessandro Merluzzi ha definito Zero “esempio di tecnologia finalizzata ai bisogni dell’umano”, cosa ne pensa?
“Non posso che essere totalmente d’accordo. Se partiamo dal presupposto che ciascuno di noi cerca di spendere il meno possibile per ottenere lo stesso livello di servizio a cui è abituato, Zero soddisfa pienamente questa esigenza. Sia per le forniture di gas che di luce, qualsiasi gestore offre lo stesso tipo di servizio, quello che cambia è l’importo contrattuale, quindi pur di abbassare il prezzo spesso si passa da un’azienda all’altra. Con noi il risultato è certo e mantenibile nel tempo, andando a soddisfare quella che è la richiesta iniziale: abbassare i prezzi e, addirittura, abbattere i costi della bolletta”.
Lei è stato eletto imprenditore dell’anno nel 2015, per quale motivo e per quale idea?
“Prevalentemente per il progetto di VisioTrade, una S.p.A. che ho fondato nel 2009 insieme ad altri soci, che ha lanciato il modello della moneta complementare in Italia. In poche parole, questa idea permette alle aziende di accedere ad un sistema di credito senza la necessità di avere una banca alle spalle. Nel nostro circuito di imprese ogni azienda possiede un credito, che può spendere presso le altre aziende. Questo credito altro non è che una promessa di vendita futura che, esteso a migliaia di aziende, consente alle imprese di utilizzare un circuito di mutuo credito grazie al quale può acquistare senza spendere denaro”.
Lei è noto per aver creato sistemi di business attraverso la rete: pensa sia ancora possibile un’economia al di fuori di internet in Italia e nel mondo?
“Si, a condizione che si utilizzi la rete come supporto. Oggi il web è uno strumento indispensabile per migliorare le performance delle imprese, dalle relazioni al reperire informazioni, fino a sviluppare progetti partendo dal punto di arrivo di qualcun altro. Ci sono una serie di vantaggi che portano qualsiasi imprenditore in qualsiasi settore, anche in maniera totalmente off-line, a sfruttare positivamente questo strumento, sia come serbatoio di idee che come mezzo per migliorare il proprio business”.