Coronavirus, ai domiciliari il carceriere del piccolo Di Matteo

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Giuseppe Di Matteo (foto Ansa)

Cataldo Franco rientra nella lista dei 370 detenuti posti agli arresti domiciliari per “motivi di salute”

È stato posto agli arresti domiciliari Cataldo Franco, il carceriere del piccolo Giuseppe Di Matteo, il bambino di 13 anni sequestrato e sciolto nell’acido per volontà di Giovanni Brusca. L’uomo di 85 anni, tra i 370 detenuti finiti ai domiciliari per “motivi di salute”, è uscito dal carcere di Opera lo scorso 28 aprile per via delle sue condizioni di salute, che lo avrebbero messo ad alto rischio coronavirus.

Una decisione che infuocherà ulteriormente gli animi. Già nei giorni scorsi altri detenuti, rientranti nella lista dei 370, erano stati trasferiti ai domiciliari per continuare a scontare le proprie pene.

Chi è Cataldo Franco

Cataldo Franco fu il carceriere di Giuseppe Di Matteo, il 13enne figlio del collaboratore di giustizia ed ex mafioso Santino Di Matteo. Il bambino fu rapito nell’estate del 1994 e tenuto prigioniero sino all’inizio di ottobre. Poi fu trasferito dopo che lo stesso uomo aveva chiesto di spostarlo, in quanto aveva esigenze di liberare il capannone della sua masseria in vista della raccolta delle olive. Proprio in quel capannone era stato tenuto rinchiuso il piccolo Di Matteo veniva tenuto chiuso proprio lì.

L’omicidio di Giuseppe Di Matteo

Il sequestro del piccolo Di Matteo era avvenuto per volontà dei Corleonesi, guidati da Totò Riina e dai fratelli Brusca, dopo che il padre aveva deciso di diventare testimone di giustizia. Di conseguenza, il giovane venne sciolto nell’acido dopo 779 giorni di prigionia.

L’85enne venne arrestato e condannato alla pena dell’ergastolo, che continuerà a scontare nella sua abitazione in Sicilia.

 

Scritto da Veronica Mandalà

Palermitana d'origine, amo scrivere di tutto e osservare la realtà a 360 gradi.