Coronavirus in Spagna: decreto impone a tutti di rimanere a casa

Raddoppiano i casi di coronavirus in Spagna, il governo decreta che ora si resta in casa al fine di contenere i contagi

Anche in Spagna si resta in casa, lo ordina il governo con un decreto che limiterà la circolazione dei cittadini in tutto il paese a causa della rapida espansione del contagio da coronavirus. Il decreto sarà effettivo a partire da lunedì 16 marzo alle 8 del mattino. Le misure sono state approvate durante il Consiglio dei Ministri straordinario tenutosi a Moncloa dopo l’annuncio dello stato di emergenza di venerdì.

I cittadini spagnoli sono tenuti a restare in casa e uscire solo se strettamente necessario al fine di limitare l’espansione del coronavirus.
Il decreto elenca i casi in cui sarà permessa la circolazione, ovvero:

  • comprare alimenti, prodotti farmaceutici e generi di prima necessità;
  • accedere ai centri sanitari;
  • recarsi al posto di lavoro;
  • ritornare alla propria residenza;
  • assistere anziani, minori, persone a carico o con disabilità;
  • recarsi presso entità finanziarie;
  • causa di forza maggiore o necessità;
  • qualsiasi altra attività di natura analoga debitamente giustificata.

Queste misure garantiranno una certa libertà di movimento ai cittadini nonostante il decreto. Ad essere espressamente vietato è lasciare le case per motivi di svago.
Allo stesso modo i veicoli privati potranno circolare per svolgere esclusivamente le attività sopra elencate.

Si resta in casa in Spagna, qual è la situazione telelavoro?

Il governo chiede alle aziende di applicare ove possibile il telelavoro, lascia comunque una porta aperta affinché non si interrompa la produzione. I datori di lavoro, sia pubblici che privati sono tenuti a facilitare ai lavoratori le misure che consentono di attuare le raccomandazioni della sanità: la distanza di sicurezza e l’igiene.

Attualmente solo il 4.3% dei lavoratori in Spagna telelavorano dalla propria casa secondo i dati dell’istituto nazionale di statistica.

Le raccomandazioni della sanità relative allo stato di emergenza è che si lavorai da casa nella zona di maggiore rischio contagio da coronavirus. Questo ha spinto le imprese che già avevano implementato il lavoro da casa ad espanderlo a tutto il personale.

Non tutte le aziende però sono equipaggiate ad affrontare la questione del telelavoro. Un numero ancora grande di dipendenti è dunque costretto a recarsi presso gli uffici.