Dal 1 gennaio 2017, il Corpo Forestale dello Stato ha chiuso i battenti dopo ben 194 anni di storia, ma i ricorsi contro il trasferimento sono numerosi. Per effetto della Legge Madia, di riforma della pubblica amministrazione, le funzioni sono ora state accorpate all’Arma dei Carabinieri, con ben 7 mila agenti a trasferirsi sotto l’arma. Infatti, la situazione ha creato non poche polemiche, in quanto, il corpo forestale era nato come un corpo civile e non un corpo di forza dell’ordine.
In tanti ex agenti hanno fatto pervenire ricorsi sulla situazione, visto che anche come tempistiche, si sono trovati in grande disagio. Infatti, in molti, presentatisi al lavoro il 2 gennaio, non avevano ancora la divisa ufficiale da Carabiniere e ha dovuto presentarsi in abiti civili. Ma non solo, con il sovraffollamento delle Caserme con i nuovi “innesti”, alcuni concorsi per nuovi Carabinieri sono stati bloccati.
Gli agenti che faranno parte dei Carabinieri, presenteranno un vero e proprio nuovo corpo, ovvero il “Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri”.
Ma non tutti gli ex agenti della forestale saranno “trasformati” in Carabinieri. Infatti, sui 7000 agenti, 120 andranno a far parte dei Vigili del Fuoco, 123 nella Polizia di Stato e 30 nella Guardia di Finanza. Successive polemiche sono sorte perché in molti nuovi agenti saranno trasferiti anche lontani da casa, in Caserme meno affollate e tutto ciò ha creato non pochi disagi al personale. Ma il Governo ha fatto sapere che tutto ciò sarà importante perchè promette di assicurare una maggiore efficienza dei costi di gestione e risparmi fino a 100 milioni di euro in tre anni.