Cos’è l’Ordine dei Giornalisti e perchè il M5S vuole abolirlo

L’Ordine dei Giornalisti regola la professione giornalistica in Italia. Il governo giallo-verde ha chiesto più volte di abolirlo, vediamo perchè.

Ordine dei Giornalisti cos'è

L’Ordine dei Giornalisti è un ente pubblico italiano. Il mestiere giornalistico in Italia è regolato dalla legge 3 febbraio 1963 n° 69 la quale prevede non solo il riconoscimento dell’attività giornalistica come un’attività intellettuale a carattere professionale, ma anche la rilevanza sociale del giornalismo e impone la prassi d’iscrizione obbligatoria all’Albo, dettandone le modalità. La suddetta legge prevede l’autogoverno della categoria, prassi presente non solo in Europa ma in tutto il mondo.

Attenzione che esiste nei paesi considerati latini, ma anche in quelli anglosassoni che hanno una cultura giuridica diversissima:

“tutti insistono nel rivendicare che certi interventi, come ad esempio quelli di natura deontologica, spettino agli organismi di categoria, siano essi Ordini professionali, Sindacati o Associazioni e nel chiedere una protezione legislativa”.

L’Ordine dei Giornalisti è quindi un ente pubblico italiano non economico a struttura associativa. L’intero Titolo III° della legge 1963, stabilisce la “disciplina degli iscritti” specificando che il Consiglio prenda provvedimenti per coloro che si rendano colpevoli di fatti che vanno a ledere il decoro e la dignità professionale o quella dell’Ordine stesso.

Inoltre al suo interno sono presenti una sere di Carte inerenti le regole della corretta informazione cui il giornalista deve attenersi per svolgere la sua professione. Protocolli dediti alla tutela della privacy, alla descrizione delle questioni giudiziarie, confluiti tutti nel 2015 in un documento unitario il “Testo unico dei doveri del giornalista” entrato in vigore il 3 febbraio 2016. I principi contenuti in queste Carte vanno rispettati da tutti, anche da chi scrive in maniera occasionale.

Nel mese di ottobre 2018 si deciderà se abolire o meno l’Ordine dei giornalisti: annuncio fatto da Vito Crimi, sottosegretario della Presidenza del Consiglio del M5S, il quale ritiene che la sua esistenza sia priva di senso in quanto non ha svolto la funzione “che dovrebbe avere”.

Tuttavia Crimi, prima di prendere la decisione, dovrà fare un sit-in con i nuovi vertici dell’Ordine ed ascoltare le nuove linee d’azione del processo di auto-riforma generale e dovranno fornire risposte convincenti sull’accesso alla professione, sulla gestione del suddetto e sui contratti dei giornalisti nelle amministrazioni pubbliche, tenendo anche presente i cambiamenti di questi anni.

Ordine dei GIornalisti cosa è

Se ciò non avverrà, il sottosegretario si presenterà davanti alla Commissione Cultura della Camera dei deputati chiedendo di abolire l’ordine e se anche il Parlamento sarà d’accordo, si dovrà rivedere tutto il sistema. Ciò comporterà la revisione della normativa INPGI (Istituto Nazionale Previdenza Giornalisti Italiani) e quella del dipartimento editoria del MISE (Ministero per lo sviluppo economico).

Rocco Casalino contro l’Ordine dei Giornalisti: ecco perchè

“Sarà una cosa ai coltelli […]. Stiamo parlando di 10-20 miliardi, una manovra da 10-20 miliardi la fanno tutti i governi, quindi non è niente di straordinario”

è questo un tratto dell’audio di Rocco Casalino, pubblicato da la Repubblica e il Giornale, in cui attacca il Mef parlando con due giornalisti.

L’argomento di scontro è il reddito di cittadinanza fra il partito pentastellato e il Ministro Giovanni Tria che tende a rallentare la manovra nonostante sia sollecitato da Di Maio a “trovare i soldi”.

 

Audio che ha scatenato non poche polemiche, in quanto il responsabile della comunicazione del M5S, ritiene che fosse:

“una mia conversazione assolutamente privata avuta con due giornalisti (De Angelis e Salvatori). La pubblicazione viola il principio costituzionale di tutela della riservatezza delle comunicazioni e, se fosse accertato che sia stata volontariamente diffusa ad opera dei destinatari del messaggio, viola le più elementari regole deontologiche che impongono riserbo in questa tipologia di scambi di opinioni”.

Si parla quindi della libertà e la segretezza delle comunicazioni interpersonali sancita con la sentenza n° 366, nel 1996, dalla Corte Costituzionale:

“la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione costituiscono un diritto dell’individuo rientrante tra i valori supremi costituzionali, tanto da essere espressamente qualificato dall’art. 15 Cost. come diritto inviolabile”.

In difesa di Casalino, incorrono i Cinque Stelle con un post pubblicato sul blog a firma del Movimento: “A cosa serve l’ordine dei giornalisti se non sanziona la diffusione delle notizie false ed i comportamenti antietici di giornalisti mossi solo da interessi di partito e non dal desiderio d’informare i cittadini? A niente. Quindi aboliamolo. Il provvedimento è già sul tavolo del governo”.