Il termine “lockdown” è il leitmotiv in questa nuova fase di pandemia da coronavirus, che sta mettendo a dura prova i Paesi pesantemente colpiti in precedenza.
Cosa vuol dire lockdown?
Il termine lockdown, o “lock down”, nasce dalla liaison delle due parole inglesi “lock” e “down”. Preso nella sua unicità, rimanda letteralmente al senso di “isolamento”, “detenzione”, “chiusura” e “confinamento”.
Questa parola contempla a sua volta due significati distinti:
- provvisorio isolamento di un detenuto nella sua cella; nelle loro celle;
- misura di emergenza che vieta l’entrata e l’uscita da un luogo specifico da un’area geografica.
Lockdown, la definizione
Lockdown, la definizione
Il lockdown consiste in un protocollo di emergenza attuato dalle autorità competenti che vieta alle persone, informazioni comprese, di entrare o uscire da una determinata area geografica o luogo specifico, al fine di proteggere la propria salute e quella degli altri. Il protocollo di emergenza viene utilizzato a seconda della gravità del problema, come successo appunto in seguito alla pandemia da Coronavirus.
In base alla natura della problematica si decise se ricorrere al lockdown parziale o completo. Nel primo caso ci si riferisce al “lockdown di edifici” attraverso la chiusura delle porte che conducono all’esterno, in modo tale che nessuna persona possa entrare o uscire. Quanto al lockdown totale, scatta nei casi di conclamata pandemia che obbliga le persone a rimanere dove sono precludendo loro la possibilità di entrare o uscire da un edificio o da stanze all’interno di un edificio.
Il lockdown può essere utilizzato anche per proteggere le persone all’interno di una struttura o, ad esempio, un sistema informatico da una minaccia o altro evento esterno.
Traduzione in italiano
In Italia i media locali utilizzano il termine “lockdown” per suscitare più impatto nell’opinione pubblica, invece il governo adotta l’espressione “misure di contenimento” nelle comunicazioni ufficiali per fornire quell’ufficialità e serietà in merito alla questione Coronavirus. Talvolta lockdown viene sostituito con “chiusura totale”.
I precedenti
Il primo episodio di lockdown risale alla pandemia di peste nera scatenatasi nel XIV secolo: in quel caso il governo dei Visconti impose a Milano un rigido controllo, così come avvenne analogamente in Polonia grazie alle misure intraprese da Casimiro III che bloccò i confini della nazione. Altri precedenti più recenti risalgono all’attentato terroristico alle Twin Towers di New York avvenuto l’11 settembre 2001, che comportò un blocco dello spazio aereo civile americano di ben tre giorni.
Nel dicembre 2005 la polizia del Nuovo Galles del Sud, in Australia, bloccò la Sutherland Shire e altre aree di spiaggia adiacenti per contenere la rivolta di Cronulla tra suprematisti bianchi e la polizia australiana. Precedenti emergono anche in ambito scolastico: l’episodio risale al 10 aprile 2008, quando due scuole secondarie canadesi furono chiuse a causa di sospette minacce di armi da fuoco. La prima è la George S. Henry Academy di Toronto, in Ontario, mentre l’altra è la New Westminster Secondary School New Westminster, nella British Columbia.
La città di Boston fu sottoposta a lockdown il 19 aprile 2013 in seguito all’attacco alla maratona, che implicò la serrata caccia all’uomo del terrorista islamista Dzhokhar e Tamerlan Tsarnaev, i principali sospettati. O a Bruxelles, nel 2015, chiusa per giorni mentre i servizi di sicurezza cercavano i sospetti implicati negli attacchi di Parigi del novembre nello stesso anno.
Sempre nello stesso anno, avvenne la chiusura del Distretto scolastico unificato di Los Angeles del 2015 per minaccia terroristica. Sino poi ad arrivare al lockdown disposto nel 2020 a causa della pandemia da Coronavirus, attuata da Cina, Corea del Sud, Italia, Francia, India, Spagna, alcuni stati degli Stati Uniti, Malesia e Regno Unito.