La notizia è di pochi istanti fa e vede l’ex deputato Nicola Cosentino condannato a 7 anni e sei mesi di reclusione in seguito alla sentenza legata al processo “Carburanti”. L’ex sottosegretario del Pdl è stato condannato per i reati di estorsione e illecita concorrenza, ai quali si aggiunge l’aggravante mafiosa.
Il caso è quello legato alla Aversana Petroli, azienda di famiglia che sarebbe stata agevolata in maniera illecita da Cosentino. I pm avevano chiesto 9 anni e un altro capo d’accusa era quello di reimpiego illecito di capitali. L’aggravante mafiosa nasce dal fatto di aver agevolato il clan dei Casalesi per l’appalto nella costruzione di un centro commerciale, progetto poi mai andato in porto. Aggravante mafiosa anche per le pressioni della famiglia Cosentino per far sì che il comune di Villa di Briano negasse l’autorizzazione a Luigi Gallo, parte lesa del processo, per un distributore di benzina. Gli imputati in questo maxi processo ribattezzato “Carburanti” erano circa 20.
I legali di Cosentino si mostrano delusi ma convinti di poter ribaltare la sentenza di primo grado: “Siamo fortemente perplessi. Ritenevamo che fosse innocente e lo riteniamo ancora di più oggi. Leggeremo la sentenza, ricorreremo senza alcun dubbio in appello”, queste le parole dell’avvocato Agostino De Caro.