Il campionato di Serie A è da sempre uno dei più importanti d’Europa e del mondo, sia per il livello delle squadre coinvolte in esso sia per i calciatori che ne formano parte. L’estrema competitività di questo torneo lo continua a rendere un teatro rilevante del calcio mondiale, nonostante negli ultimi anni il livello sia sceso specialmente per l’impressionante potenza di rivali come la Premier League inglese e la Liga spagnola, dove gli investimenti sono nettamente superiori.
Tuttavia, in quanto alla formazione di calciatori di un certo tipo, il campionato tricolore è ancora uno dei più solidi test per i giocatori che vogliono fare molta strada. L’esempio più lampante è stato provato recentemente da due calciatori che sono diventati campioni del mondo con l’Argentina. Si tratta di Rodrigo De Paul e Nahuel Molina.
Due assi argentini in erba cresciuti nel calcio italiano
Entrambi i componenti della nazionale albiceleste che si è consacrata campione planetaria per la terza volta nella sua storia sono stati titolari assoluti nella squadra allenata da Lionel Scaloni, ex giocatore della Lazio. Ed entrambi hanno nella loro storia un trampolino italiano, ossia quello dell‘Udinese, una società che ha sempre puntato molto sulle nuove leve straniere provenienti specialmente dal Sudamerica. I due campioni del mondo attualmente in forza all’Atletico Madrid, devono molto al club friulano, che ha puntato su di loro quando in pochi li conoscevano.
Specialmente De Paul, approdato nel 2016 al Friuli, è stato beneficiato molto da una politica societaria che gli ha dato tempo e spazio per crescere fino a diventare uno dei migliori centrocampisti del campionato nostrano. Il suo percorso di predestinato in Italia è iniziato fin dai suoi esordi in Argentina con il Racing Club, quando fece ingresso in campo al posto di Mauro German Camoranesi, ex campione del mondo e giocatore della Juventus, una delle squadre favorite per accedere alla Champions, dietro Inter e Milan, da quanto dicono attualmente le quote scommesse sulla Serie A.
L’Udinese, culla di talenti “mondiali”
Il processo di adattamento al calcio italiano è stato lento, ma importante per De Paul, che per anni è stato il leader tecnico dell’Udinese, senza far rumore, ma dando dimostrazione sia di dinamismo sia di qualità con la palla al piede. E il suo ingresso nella nazionale argentina di Scaloni, chiamato a far rinascere un movimento calcistico tra i più prestigiosi del mondo, è stato fondamentale. L’ex 10 dell’Udinese è diventato infatti uno dei giocatori più utili per far esprimere al meglio Lionel Messi, il capitano che aveva bisogno dei soldati. Lo stesso vale per Molina, che sebbene abbia giocato solo due anni in Italia, ha vissuto una stagione strepitosa nell’annata 2021-22 con i colori dell’Udinese, diventando il difensore con più goal in Serie A nella stagione in questione.
Entrambi, arrivati alla prova del nove del Mondiale, hanno così dimostrato di essere due elementi molto concreti e utili per un’Argentina che aveva in loro i pistoni dell’out destro. Per Molina è arrivato inoltre il premio del goal contro l’Olanda su passaggio di Messi, mentre De Paul è sempre stato uno dei calciatori più iconici di questa generazione, capace di vincere sia la Copa America sia il Mondiale.