Debora’s love è un viaggio brioso e divertente nella vita di un’ attrice e delle sue passioni, pieno di ricordi e aneddoti esilaranti che Debora Caprioglio ha la capacità di raccontare, evocando un mondo ai più sconosciuto come quello del cinema della televisione e del teatro.
Tra racconti, motti, proverbi veneziani e non, l’attrice si racconta, si svela con una sincerità a tratti stupefacente e il tutto sempre condito di senso dell’umorismo e di una verve non comune. Dall’infanzia ai suoi esordi fino al successo, tra grandi incontri e episodi divertentissimi si snoda questo monologo pieno di ironia in cui l’attrice regala al pubblico un po’ di sé, ma soprattutto tanto divertimento e risate.
Intervista a Debora Caprioglio
Come nasce Debora’s love ?
E’ un monologo che ho scritto sulla mia carriera, assieme a Francesco Branchetti che ne cura anche la regia e con cui avevo già lavorato in altri 2 progetti precedentemente. Qui io parlo un po’ di me, professionalmente e anche attraversando la mia vita privata, attraverso degli aneddoti e proverbi veneziani, che hanno accompagnato la mia vita.
Ci sono anche pezzi recitati dalla Locandiera, Divina Commedia, Promessi sposi e tanto altro. Ho debuttato da attrice molto presto, alle scuole medie già scrivevo sceneggiatura ma il debutto da professionista è avvenuto a 18 anni.
Il mestiere dell’attrice porta con se anche un alone di mistero che crea del fascino e della seduzione attorno al proprio personaggio, dunque quanto è saggio per un’attrice il raccontarsi al proprio pubblico?
L’idea è venuta proprio perché faccio interviste da quando ho 18 anni e le domande e le risposte sono sempre le stesse ormai, cosi ho deciso di fare una sorta di “autointervista” mettendo in campo sia la sfera personale e anche lavorativa, il tutto condito da una sincera ironia.
“Ho respinto tante avances. A letto non s’impara l’arte” hai dichiarato. Da donna cosa pensi invece di chi accetta tali proposte?
C’è differenza tra corteggiamento e molestia. Corteggiamenti ovviamente ne ho avuti, sempre restando nel lecito e io come donna le ho sempre rifiutate perché sentivo che non andasse fatto e non mi avrebbe portato a nulla, restando una cosa fine a se stessa.