E’ questione di giorni e il “Decreto dignità”, il primo provvedimento emanato dal nuovo governo Lega – Movimento 5 Stelle, potrebbe essere approvato. La sua discussione è prevista nel prossimo Consiglio dei Ministri dove si valuteranno tutti i punti contenuti nel testo di quello che si appresta ad essere il primo decreto simbolo targato Luigi di Maio. Il provvedimento, infatti, è stato voluto fortemente dal nuovo Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico che, con un tweet, aveva già preannunciato il suo arrivo:
La dignità dei cittadini deve tornare al primo posto e tutti i nostri poteri al governo del Paese li useremo in quest’ottica e nell’interesse esclusivo degli italiani. #DECRETODIGNITA’
Al di là del nome “spot”, nella sostanza il decreto si rivolge a lavoratori e imprese ed è destinato ad introdurre alcune novità significative in materia di lotta alla precarietà, sanzioni per le imprese che hanno ricevuto aiuti di Stato e scelgono di delocalizzare (anche all’interno dell’Unione Europea) e contrasto alla ludopatia.
Arriva il #DecretoDignità https://t.co/ryRSglmeoi pic.twitter.com/05z2AJ5UQ8
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) June 14, 2018
Da definire se le misure incluse riguarderanno anche l’abolizione dello spesometro, del redditometro e degli studi di settore che hanno caratterizzato tutta la campagna elettorale del Movimento 5 Stelle.
Lotta alla precarietà
In tema di lotta alla precarietà il “Decreto dignità” andrà a modificare la disciplina dei contratti a termine con una riduzione del numero massimo di proroghe da 5 a 4. Resta il limite massimo di durata di 36 mesi ma viene reintrodotta la causale che non dovrà essere indicata per il primo contratto ma al primo rinnovo o per quelli oltre i 12 mesi.
Saranno tre le tipologie di causali per giustificare il ricorso a contratti a termine: esigenze temporanee ed oggettive, connesse ad incrementi temporanei, significativi e non programmabili, e relative a picchi di attività stagionali. Ciò vale anche per i contratti di somministrazione mentre viene abolita la somministrazione a tempo indeterminato.
No a delocalizzazione delle imprese
Il decreto mira, inoltre, a disincentivare le imprese che scelgono di delocalizzare pur avendo ricevuto aiuti di Stato, attraverso multe e sanzioni che vanno da due a quattro volte l’agevolazione di cui si è beneficiato, perché secondo Di Maio “non esiste che te ne vai all’estero se prendi soldi dall’Italia”.
Contrasto alla ludopatia
Il provvedimento conterrà, infine, una norma per contrastare la ludopatia che, sempre secondo Di Maio, sta “distruggendo le famiglie”. Lo stop per gli spot pubblicitari del gioco d’azzardo e delle scommesse dovrà essere rispettato pena una sanzione minima di 50.000 euro e tra 100.000 e 500.000 euro se lo spot viene mandato in onda durante spettacoli dedicati a minori.