Si è dimessa la presidente dell’Umbria Marini per lo scandalo sanità

Ha rassegnato le dimissioni la presidentessa dell’Umbria Catiuscia Marini per lo scandalo sanità che ha colpito esponenti del PD locale.

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Si è dimessa la presidentessa della Regione Umbria Catiuscia Marini in seguito allo scandalo sulla Sanità che in questi giorni sta imperversando nel dibattito politico. La Marini ha lasciato il suo posto, facendo cadere la Giunta Regionale, dopo un colloquio con il neo segretario del PD Nicola Zingaretti che l’avrebbe invitata a “seguire la sua coscienza”.

Catiuscia Marini è anche lei coinvolta nell’indagine della magistratura che ha già emesso ordinanze di arresto per il segretario regionale del PD, Gianpiero Bocci e per l’assessore alla sanità regionale Luca Barberini. La presidentessa Marini, invece, pur indagata non è stata colpita da misure cautelari. La Guardia di Finanza, pochi giorni fa, le aveva perquisito l’abitazione, alla fine della quale ha detto alla stampa: “Ho offerto la mia massima collaborazione personale e istituzionale”.

Tuttavia il mancato appoggio del segretario nazionale Nicola Zingaretti ha aperto le porte alle dimissioni della presidente eletta nel 2010 e riconfermata nel 2015. Nella lettera di dimissioni ha scritto:

Io sono una persona perbene, per me la politica è sempre stata fare l’interesse generale. Quello che sta accadendo non solo mi addolora, ma mi sconvolge e sono sicura che ne uscirò personalmente a testa alta, perché – credetemi – io non ho niente a che fare con pratiche di esercizio del potere che non siano rispettose delle regole e della trasparenza, rifuggendo sempre da consorterie e gruppi di potere

Nicola Zingaretti, invece, ha scritto che la Marini “ha scelto di mettere al primo posto il bene della sua Regione”. Il neosegretario, proprio in un momento delicato per il suo partito in vista della tornata elettorale europea e locale (a Maggio si eleggeranno i sindaci di Perugia e Terni), ha dichiarato di assumere una posizione garantista nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso. Ora si paventa l’ipotesi di elezioni a “stretto giro” in concomitanza delle Europee del 26 Maggio.

Scritto da Matteo Squillante

Napoletano di nascita, attualmente vivo a Roma. Giornalista pubblicista, mi definisco idealista e sognatore studente di Storia presso l'Università di Roma Tor Vergata. Osservatore silenzioso e spesso pedante della società attuale. Scrivo di ciò che mi interessa: principalmente politica, cinema e temi sociali.