Direttrice del Brooklyn Museum contestata perché bianca

Rimandate al mittente le polemiche da parte dei militanti dei Decolonize This Place.

L’ottimo curriculum ha fatto che sì che, qualche giorno fa, Kristen Windmuller-Luna (classe 1986) fosse nominata nuovo curatore per l’arte africana nel Brooklyn Museum di New York.

Il suo lavoro sarà quello di riorganizzare la presentazione di oltre 6mila oggetti per un maggior “dialogo visivo” con il resto della collezione all’interno del museo.

I militanti di Decolonize This Place, gruppo di attivisti per i diritti afro-americani sono contrari a questa scelta, poiché la Windmuller-Luna ha la pelle bianca.

Il curriculum stellare di Kristen Windmuller-Luna

A soli 31 anni, la Windmuller-Luna è laureata in storia dell’arte all’università di Yale, un Master of Arts e ha un dottorato in storia dell’arte afro-americana alla Princeton University. Ha lavorato nei dipartimenti di arte africana e afro-americana del Metropolitan Museum of Art, del Princeton University Art Museum e al Neuberger Museum of Art di Purchase, New York.

Brooklyn Museum

Polemiche da parte di Decolonize This Place

Il gruppo attivista ha polemizzato sul fatto che scegliere una donna con la pelle bianca come curatore di una sezione africana del museo, sia stato puro razzismo.

Decolonize This Place parla addirittura di “supremazia bianca nella società americana e nel campo dell’arte” e accusa il board del museo di non aver preso in considerazione l’eventuale malcontento della comunità afro-americana che vive nel quartiere di Brooklyn.

Inoltre chiede di istituire una commissione volta a controllare la candidatura per il ruolo di curatore, di persone con la pelle nera.

“Le persone della diaspora africana sono frustrate dal fatto che i bianchi siano i custodi della nostra narrativa”, ha twittato Kimberly Seldon.

La risposta del Brooklyn Museum

La Pasternak, portavoce del board del museo, risponde con un comunicato stampa con il quale sottolinea l’ottimo curriculum della Windmuller-Luna e Steven Nelson, professore di storia dell’arte africana e afro-americana dell’UCLA di Los Angeles e da sempre portavoce attivo nella difesa dei diritti delle persone di colore, ha sottolineato che c’è semplicemente un forte aumento di persone bianche che studiano l’arte africana rispetto a studenti con la pelle scura.

Questa scelta scolastica fa aumentare le probabilità per i bianchi di essere scelti per impieghi di questo genere.

Il discorso però qua si fa ampio e molto discriminatorio perché gli scettici mettono in discussione la preparazione e le qualifiche di una persona solo per il colore della pelle.

La maggior parte dei critici della scelta, compresi gli studiosi che lavorano nel campo della storia dell’arte, si chiedeva perché il museo non potesse trovare un candidato nero qualificato come curatore di arte africana. Alcuni hanno affermato che l’assunzione ha evidenziato una generale mancanza di diversità nelle arti, mentre altri hanno suggerito che le assunzioni erano solo un altro segno della gentrificazione di Brooklyn.

Scritto da Silvia Pavan

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