Tra i dolci tipici delle ricorrenze natalizie ed in particolar modo dell’Immacolata, troviamo le Pettole, chiamate comunemente anche Zeppole, Sfringioli o Scorpelle a seconda dei dialetti. Estese in tutto il sud Italia, si tratta di morbide pallottole di pasta lievitata fritte nell’olio bollente, tipiche soprattutto in Puglia, Calabria, Campania e Basilicata.
Prepararle è semplicissimo, basta versare un kg di farina in una ciotola molto capiente, aggiungendo una patata lessa precedentemente passata, un pizzico di sale fino ed il lievito di birra sciolto in un bicchiere di acqua tiepida. Impastare il tutto aggiungendo poco alla volta dell’acqua, necessaria per ottenere una morbida pastella, e lasciare lievitare per circa un’ora. Una volta lievitata la pasta, con l’aiuto di un cucchiaio si creano delle polpette di pane e si gettano nell’olio caldo.
Le Pettole devono friggere per pochi secondi, giusto il tempo di cuocere, gonfiarsi e dorarsi, girandole da entrambi i lati. Una volta pronte, lasciarle asciugare sulla carta assorbente, per poi passarle nello zucchero semolato.
Molte le varianti sparse per il territorio: a Foggia c’è chi aggiunge le alici sott’olio prima della frittura; a Brindisi c’è chi le prepara come fossero delle pizzette fritte con l’aggiunta di pomodoro, basilico e pecorino; in alcuni comuni del sud-est barese a cambiare è la forma realizzata come una ciambella; in Basilicata si ricoprono di vincotto di fichi o miele; nel leccese si possono riempire con piccoli pezzi di baccalà lessato o di alice salata; mentre in Calabria vengono proposte vuote o ripiene di ‘nduja.
Un dolce così buono da poter diventare, a seconda delle esigenze, anche un ottimo antipasto salato. Paese che vai, usanze che trovi.
