Domenico Diele dal carcere: “Perché non arriva il braccialetto elettronico?”

Dopo l’incidente e le incredibili rivelazioni sulla sua dipendenza da eroina, Domenico Diele torna a parlare dal carcere attraverso l’europarlamentare Fulvio Martusciello. L’attore ha affermato di sentirsi profondamente in colpa per quanto accaduto e di non vedere l’ora di poter andare agli arresti domiciliari con la nonna a Roma. “Perché non arriva il braccialetto? Come mai non ce ne sono?”Avrò un processo, pesano i miei errori. Ne ho commessi. Ma il giudice ha deciso di mandarmi ai domiciliari, otto giorni fa. Non posso andarci, mi spiegano, finché non arriva questo anello con un microchip che ti mettono addosso. È vero che non se ne trovano, che ce ne sono così pochi?“, queste sono le parole dell’attore che vuole disperatamente uscire dal carcere.

Domenico Diele ai domiciliari

Otto giorni fa il gip del Tribunale di Salerno Fabio Zunica ha disposto per Diele gli arresti domiciliari, ma l’attore è ancora in attesa di ricevere il braccialetto elettronico indispensabile per il controllo delle persone soggette a questo tipo di restrizione. Intanto l’artista continua a essere detenuto in carcere dove, secondo quanto trapela, sta vivendo una fase di enorme rimorso per la morte della donna investita qualche settimana fa.

Il pentimento di Domenico Diele

Nelle parole dell’attore non c’è solo il desiderio di ottenere il braccialetto elettronico e andare agli arresti domiciliari, ma c’è anche un pentimento la cui sincerità non sta a noi valutare. “Non devono fare come me. Ecco cosa vorrei dire ai ragazzi. Ma io, ora, non possono dare consigli”, così il Luca Pastore di 1993 si è voluto rivolgere ai giovani, pur sapendo di non essere per nulla un esempio da seguire.

 

Nato ad Aversa (CE) il 22 agosto 1994 e laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Salerno. Giornalista pubblicista, collaboro con i siti di Content Lab dal 2015 occupandomi di sport, politica e altro.