Escono in questo periodo due nuove saghe dedicate al personaggio di Ian Aranill, detto Dragonero per la sua abilità di cacciatore di draghi. Mentre la serie regolare continuerà a narrare le avventure attuali del ranger al servizio dell’Impero Erondariano, le due nuove collane ne rievocheranno il passato.
La trovata della Sergio Bonelli Editore è di lanciare una serie a fumetti dedicati agli adulti, Senzanima ed un’altra i bambini, Dragonero Adventures, utilizzando lo stesso personaggio Le novità non finiscono qui, poiché da Dragonero Adventures sarà tratta anche una serie televisiva a cartoni animati. Questo è un passo fondamentale per la Bonelli che segna sempre più un cambiamento di rotta da semplice casa editrice a media company.
Dragonero: la Serie Regolare
Tornando a Dragonero, dobbiamo segnalare che è tra i personaggi più recenti del fumetto italiano quello con le vendite più alte. Nonostante ciò, le avventure che compongono la serie regolare, ideata da Stefano Vietti e Luca Enoch, non brillano per originalità.
In uno scenario fantasy che ricorda un po’ Il Signore degli Anelli, un po’ giochi di ruolo come World of Warcraft, si muove un eroe virtuoso da vecchi western . Forse non è un caso se Ian Aranill sia un ranger come il più celebre Tex. Così come non è un caso abbia avuto un crossover con Zagor.
Non meglio va coi comprimari. In primis l’orco Gmor che è il compagno d’avventure fisso di Ian. Gmor subisce spesso razzismo per la sua appartenenza ad un popolo barbaro e dall’aspetto mostruoso. Per certi versi sembra un miscuglio tra due amici di Tex Willer, il fido Kit Carson e l’indiano Tiger Jack.
Non manca neppure un’elfa silvana di nome Sera di Frondaoscura, che ha deciso di vivere tra gli umani. È una botanica e, come tutti gli elfi della narrativa, rappresenta il legame con la natura. Seguono apparizioni di nani, giganti, troll e maghi.
In alcune storie compare anche Myrva, sorella di Ian, che ha aderito all’Ordine dei Tecnocrati. Questi ultimi rifiutano la magia e si dedicano alla costruzione di macchine. Il contrasto fra magia e tecnologia potrebbe essere la cosa più interessante della serie, se meglio approfondito. Gli autori sembrano tuttavia più orientati nel creare una saga epic fantasy “alla Tolkien” che non nell’insinuarsi nel sottogenere science fantasy.
Peccato perché in letteratura lo science fantasy ha dato ottimi risultati. Basti pensare a La Terra Morente di Jack Vance, al Ciclo di Hawkmoon di Michael Moorcock o a La Figlia del Drago d’Acciaio di Michael Swanwick. D’altro canto il fatto che gli autori abbiano inaugurato due nuove collane, lascia intuire che anche loro si siano accorti della possibilità di migliorie.
La multimedialità di Dragonero
Il lato veramente interessante di Dragonero, invece, è il suo aspetto “multimediale”, ossia l’essersi propagato in altri media oltra al fumetto. Gli autori Enoch e Vietti hanno già pubblicato per la Mondadori due romanzi incentrati su Ian, La Maledizione di Thule e Il Risveglio del Potente.
C’è stato anche un gioco di ruolo di Dragonero e un blog ufficiale in cui i lettori possono avere un rapporto diretto con gli autori. Il blog permette anche di approfondire molti aspetti del mondo in cui è ambientato il fumetto.
Dragonero Adventures e i fumetti in TV
Ora la serie Dragonero Adventures apre nuove possibilità: vi si narrano le vicende dei giovani Ian, Myrva e Gmor nella fattoria di famiglia. Le trame alterneranno l’avventura con l’umorismo e le vicende di vita quotidiana.
Il primo episodio è disegnato da un maestro del fantasy umoristico, ossia Riccardo Crosa. Il disegnatore siciliano si è infatti fatto conoscere al grande pubblico per Rigor Mortis, parodia del malvagio stregone scheletrico di tanta narrativa di spada e magia. Si pensi al Tulsha Doom nei romanzi di Robert E. Howard, l’autore di Conan, o allo Skeletor di He-Man.
Si cerca così di avvicinare al fumetto nuovi lettori di età scolare. Cosa che manca sempre più al mercato editoriale nostrano dopo la chiusura di testati storiche, come Il Corriere dei Piccoli. A questo contribuirà certo la produzione del succitato cartone animato, visto che i bambini, per esempio, hanno scoperto i supereroi americani grazie al cinema e alla televisione.
Speriamo che questo esperimento abbia più fortuna dell’adattamento animato di Orfani, la serie apocalittico-fantascientifica creata da Roberto Recchioni e Emiliano Mammuccari. Il cartone, realizzato con la tecnica del “motion comic” come il vecchio Gulp – Fumetti in TV, era passato nel 2014 su Rai4. Purtroppo la serie, annunciata in seconda serata, è scivolata sempre più tardi. Ciò ha precluso a questa produzione, diretta da Armando Traverso, di guadagnarsi un suo pubblico.
Senzanima
Senzanima, invece, si presenta come una graphic novel, incentrata su un Ian adolescente e ribelle, che scappa di casa per unirsi ad un gruppo di mercenari. Dovrà quindi fare i conti per la prima volta con le aspetti drammatici della vita, uniti alla brutalità delle battaglie.
I disegni sono stati affidati a Mario Alberti che esibisce un tratto più essenziale rispetto agli albi di Dragonero a cui eravamo abituati. I colori sono di Andres Mossa, mentre ai testi troviamo Luca Enoch. Per il lancio di questo volume si è optati per una doppia distribuzione, sia in edicola che in libreria.