Gli efemerotteri o effimere costituiscono una classe di insetti normalmente presenti nei corsi di acqua dolce e che hanno quella particolare caratteristica di svilupparsi a stadi, cioè nel corso della loro vita sotto diverse forme. Il nome di tali insetti è assai peculiare dal momento che proprio da esso si può capire che questi hanno un percorso vitale brevissimo, dunque effimero. Ma l’origine di tale termine?
Origine del termine Effimero
Il termine effimero deriva dal greco ephemeros, composto da epi– (prefisso per, di) ed emera (giorno). La sua traduzione corretta è quindi di un giorno, riferito alla durata. Altro termine derivante dalla stessa parola greca è effemeride che vuol dire giornaliero. Nell’antichità, in particolar modo nelle civiltà mesopotamiche e in quelle sudamericane prima della scoperta dell’America avvenuta nel 1492, venivano chiamate effemeridi quelle tabelle o libri in cui si rapportavano giorno per giorno gli atti e le disposizioni reali.
Le effemeridi divennero però più famose e più utili quando si iniziò a studiare gli astri e il loro moto. Infatti ogni passo avanti negli studi astronomici nel corso dei secoli o magari una nuova scoperta veniva trascritto su tali tabelle che in seguito verranno anche chiamate tavole astronomiche.
Significato odierno
Effimero o effemeride poco importa: il significato originale ha a che fare con la durata di un solo giorno. È proprio per le poche ore giornaliere che quei poveri insetti vengono chiamati così: perché arrivati allo stadio finale del loro sviluppo hanno giusto il tempo di accoppiarsi per poi atrofizzarsi e successivamente morire. Nell’uso quotidiano effimero sta ad indicare proprio la caducità di un evento, di una vita, di un qualcosa che come viene se ne va senza neanche tanto lasciare il segno e proprio da qui assume anche il significato di superficiale.
Ma se proprio la vita di quegli insetti, per la loro brevissima durata, non fosse tanto effimera quanto importantissima e preziosa per la sopravvivenza della specie?