Le elezioni del 21 Dicembre, che porteranno i cittadini della Catalogna ai seggi, sono probabilmente uno degli ultimi avvenimenti di maggior rilievo di questi ultimi mesi dell’anno. Elezioni turbolente, inconsuete e straordinarie convocate Mariano Rajoy, primo ministro spagnolo, dopo la dichiarazione d’indipendenza catalana del 1° Ottobre 2017. Elezioni eccezionali frutto di una campagna elettorale altrettanto eccezionale : dei tre principali candidati a diventare il futuro premier della Catalogna, uno si trova attualmente in carcere preventivo e un altro, l’ex presidente Puigdemont, è scappato a Bruxelles, da dove ha affermato che in Spagna non avrebbe ottenuto un giusto processo. Nell’attesa di scoprire quali sono le novità e i dati forniti dagli ultimi sondaggi analizziamo i programmi di ciascun partito politico candidato a questa controversa elezione.
Elezioni Catalogna, i programmi dei partiti
Nonostante il primo ministro spagnolo abbia reso noto che non si esclude una nuova applicazione dell’art 155 nel caso di vittoria degli indipendentisti, vediamo ora quali sono i programmi dei partiti che gareggiano in vista del 21 Dicembre.
ERC
L’Esquerra Republicana de Catalunya, partito di sinistra e repubblicano, è a sostegno della causa indipendentista della Catalogna. Contrario all’applicazione dell’articolo 155 auspica che si possa raggiungere l’indipendenza attraverso un dialogo con la Spagna. I punti. Oriol Junqueras, presidente del partito, è l’attuale candidato soggetto a custodia cautelare a seguito del risultato del referendum. Nonostante ciò Junqueras rimane a capo della propria lista poichè candidabile fino a sentenza definitiva di condanna. Il programma politico di questo partito vede tra i suoi punti principali :
- una riduzione dell’IRPEF;
- aumento della tassa di vendita dei beni immobili;
- un maggiore intervento della Generalitat nell’economia;
- maggiore lotta all’evasione fiscale;
- aumento del salario minimo;
- estensione dei congedi di maternità e paternità;
- reddito di cittadinanza;
- spending review nella pubblica amministrazione;
- legge sul mecenatismo;
- riduzione tasse universitarie.
PSC
Il Partito dei Socialisti di Catalogna è un partito facente parte della schiera degli anti-indipendentisti. Favorevole all’applicazione dell’articolo 155 ed ad un dialogo con la Spagna a proposito di una riforma federalista e fiscale propone come punti fondamentali del suo programma politico :
- agevolare le assunzioni per le aziende sotto i 10 dipendenti;
- chiusura delle centrali nucleari;
- aumento delle tasse per i redditi alti;
- piano di formazione lavorativa per i disoccupati;
- programmi di pre-pensionamento;
- salario minimo al 60% del salario medio;
- taglio agli sprechi della pubblica amministrazione;
- semplificazione dei procedimenti amministrativi;
- diritto di voto a 16 anni;
- -30% delle tasse universitarie per i corsi e i master;
JUNTS PER LA CATALUNYA
La nuova lista di Carles Puigdemont, attualmente a Bruxelles e verso cui ancora è presente un mandato di arresto da parte delle autorità spagnole, è ovviamente indipendentista. Puigdmont, legalmente candidato nonostante le vicende successive al referendum e alla fuga, prevede i seguenti obiettivi :
- prestiti agevolati per le nuove imprese;
- creazione di un fondo di investimento agricolo;
- maggiore lotta all’evasione fiscale;
- salario minimo di 1100 euro lordi al mese;
- sussidi per l’alloggio;
- estensione dei congedi di paternità e maternità;
- raddoppiare il numero dei giudici;
- maggiori poteri e fondi ai comuni;
- aumento fondi al sistema educativo;
- diminuzione tasse universitarie.
PPC
Il partito popolare catalano vede come suo presidente Albiol, candidato del partito del premier spagnolo Mariano Rajoy. Il partito popolare, desideroso a rimanere annesso alla sovrana Spagna, propone :
- riduzione imposte per le imprese;
- riduzione IRPEF in base al reddito;
- micro-credito per imprenditori fino a 35 anni;
- aumento stipendi tirocinanti;
- maggiori investimenti in istruzione e sanità;
- esenzione del 30% per gli asili nido;
- riforma legge elettorale;
- nuovo testo unico di sicurezza;
- maggiori borse di studio;
- libri scolasti gratuiti per redditi medio-alti.
CUP
Candidatura di Unità Popolare , guidato da Carles Riera, è un partito di sinistra radicale. La CUP, nella precedente magistratura, è stata alleata di Carles Puidgemont al solo scopo di perseguire una comune battaglia per l’indipendenza. Il partito, che adesso si propone da solo a queste elezione, ha un programma basato su :
- creazione banca centrale catalana;
- nazionalizzazione energia, trasporti e comunicazione;
- gratuità del sistema educativo;
- divieto di sfratto se dovuto a ragioni economiche;
- assemblea costituente per redarre costituzione;
- referendum per ratificare costituzione;
- fuori da UE;
- maggiori poteri ai comuni;
- sostegno alle scuole di musica e danza;
- promozione turismo rurale.
CIUTADANS
Ciutadans, partito guidato a livello nazionale da Albert Rivera, è la lista unionista guidata dall’avvocato trentaseienne Inés Arrimadas. Oltre alla proposta di una riforma fiscale possiamo trovare altri punti di un programma che prevede :
- riduzione imposte sul reddito medio;
- meno oneri burocratici per le imprese;
- incentivi alle start-up;
- sostegno alla ricerca universitaria;
- libri scolastici gratuiti;
- sostegno alle famiglie povere con minori a carico;
- piano accoglienza e integrazione migranti;
- riforma legge elettorale;
- promozione turismo rurale;
- chiusura diplocat.
Catalunya En Comù – Podem
Xavier Domènech è il candidato della coalizione che riunisce tutta una serie di liste che hanno come obiettivi, oltre ad un referendum legale sull’indipendenza, tali punti :
- introduzione tasse per chi inquina;
- aumento della progressività dell’IRPEF;
- riduzione IVA sui beni di prima necessità al 4%;
- reddito di cittadinanza;
- salario minimo a 1000 euro e introduzione salario massimo;
- maggiori fondi alla sanità;
- maggiori poteri e fondi ai comuni;
- sostegno alle iniziative di legge popolare;
- programma nazionale contro il razzismo;
- riduzione tasse universitarie.
Non ci resta che attendere il 21 Dicembre e vedere chi, tra le schiere degli indipendentisti e degli unionisti, sarà scelto dal popolo per governare e decidere il futuro della Catalogna.