Democrazia Davvero: un libro contro le elezioni

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Si dice che la democrazia è partecipazione, ma in cosa consiste la partecipazione del popolo alla vita politica? La maggioranza delle persone a questa domanda, risponderebbe parlando delle elezioni e del suffragio universale. Proprio il sistema elettorale permetterebbe ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti e quindi di essere lui stesso a governare, seppure per procura.

Un libro uscito un anno fa capovolge però questa tesi. Si tratta di Democrazia Davvero di Marcello Toninelli e Maila Nosiglia. Il primo è scrittore, fumettista e giornalista, la seconda insegnante, attrice e regista teatrale. I due autori, partendo dal presupposto che la democrazia nasca con le Rivoluzioni Americana e Francese, demoliscono molti preconcetti tipici dei paesi occidentali.

Innanzitutto sia i rivoluzionari americani che quelli francesi non erano poi così democratici come crediamo. Per loro il termine stesso “democrazia” era considerato sinonimo di confusione ed anarchia, per cui cercavano di usarlo poco.

L’ingresso di torme di contadini ignoranti nelle sale del potere veniva considerato una sciagura. Di questo erano convinti tanto i vari Washington e Jefferson, quanto Robespierre e i giacobini. Una volta scalzato il potere ereditario di re e nobili, insieme a quello “sacro” del clero, bisognava tenere lontano il popolo dalla politica attiva. Il sistema escogitato fu quello di far votare ai cittadini dei rappresentanti che governassero al loro posto.

Diversi sistemi, ma tutti uguali

I due autori passano poi in rassegna i sistemi elettorali di vari paesi, mostrandone le pecche. In un modo o nell’altro i cittadini finiscono esclusi da ogni possibilità di decisione. Tutto finisce in mano a partiti che somigliano sempre più a sette religiose, delle quali i politici di professione finiscono per essere i sommi sacerdoti. Senza contare che nelle campagne elettorali persone ricche e famose sono sempre avvantaggiate rispetto a chi è povero e sconosciuto

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Marcello Toninelli

Allo stesso tempo viene esaminato l’ordinamento di paesi considerati dittatoriali, come la vecchia Unione Sovietica, la Repubblica Popolare Cinese e Cuba. Si scopre così che anch’essi avevano o hanno tuttora un sistema elettorale ispirato a quello occidentale.

Probabilmente se Democrazia Davvero avesse preso in considerazione anche la Siria e l’Iran avrebbe trovato anche lì una situazione simile.  Si sarebbe così scardinato il preconcetto che sia giusto intervenire per cambiare il Governo di questi paesi, “esportando la democrazia” a suon di bombe e di guerre “umanitarie”.

Unica soluzione: il sorteggio

Toninelli e Nosiglia sostengono, esaminando il pensiero di molti esimi politologi, che bisognerebbe abbandonare la democrazia indiretta su base elettiva e tentare la strada dei una democrazia diretta. Ma come realizzare un simile sistema? Non è forse un’utopia pensare che si possa detenere tutti in blocco il sistema decisionale?

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Maila Nosiglia

La risposta la si trova osservando come erano organizzate la città-stato della Grecia e i comuni medievali. Lì poche cariche erano elettive. La maggior parte, invece, era assegnata tramite sorteggio. Si trattava poi di mandati di breve durate (a volte solo un anno) e non era possibile replicarli. Era vietato anche accumulare cariche.

In fondo già oggi i giudici popolari vengono scelti attraverso un sorteggio. Già alcuni pensatori olandesi come David Van Reyboruck e Terril Bouricious hanno immaginato l’accesso al potere legislativo ed esecutivo  potesse essere decretato con questo metodo. Forse rivedendo l’architettura dello Stato con degli organi in cui persone comuni sorteggiate possa svolgere funzioni che oggi appartengono al Parlamento e al Governo, avremmo finalmente un vero “potere popolare”.

La strada per una nuova democrazia

Certo, l’unico modo per sapere se questo sistema politico funziona è provare ad attuarlo. Non si può sicuramente creare un nuovo partito per arrivare a riformare la Costituzione in questo senso. Inevitabilmente un partito verrebbe contagiato dall’establishment corrotto che esiste attualmente. Inoltre sarebbe un paradosso creare un partito per abolire tutti i partiti.

Toninelli e Nosiglia, al contrario, puntano nella creazione di un movimento. In fondo anche i diritti della donna si sono affermati, dicono i nostri autori, proprio attraverso una graduale presa di coscienza della popolazione.

A questo scopo dopo aver diffuso il loro libro in formato sia cartaceo presso Editasca Livorno che digitale, gli autori di Democrazia Davvero stanno partecipando a diversi convegni in giro per l’Italia. Maila Nosiglia, inoltre, ha anche realizzato un atto unico teatrale, Dialogo di un Venditore di Fumo e di una Cittadina, dedicato all’argomento trattato nel libro.