Elisa Claps, il Dna era di Restivo: condannato il professore Pascali

Le ultime notizie riguardo all’omicidio di Elisa Claps ci aggiornano sulla situazione giudiziaria del genetista Vincenzo Pascali colpevole di “falso in perizia”. Il medico, infatti, negò la presenza di Dna appartenente a Danilo Restivo sul maglione di Elisa Claps, presenza poi confermata da un altro team medico.

Tutti ricorderanno la storia di Elisa Claps, la sedicenne che scomparve dalla propria abitazione di Potenza 12 settembre 1993 e che per quasi 17 anni fu cercata dai suoi parenti, fino a quando, nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità non fu trovato il suo corpo. Sin da subito il comportamento più sospetto fu quello di un amico di Elisa, Danilo Restivo, che il giorno della scomparsa della ragazza si presentò al pronto soccorso con i vestiti insanguinati e un taglio sulla mano. Il corpo di Elisa, occultato nel sottotetto della chiesa, fu trovato per caso da alcuni operai che stavano aggiustando delle tubature.

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Al ritrovamento del corpo, fu richesta un’accurata perizia medica che fu affidata al professor Vincenzo Pascali. Il genetista dichiarò: “Nessun reperto che potesse ragionevolmente contenere tracce biologiche è stato escluso dalle analisi” affermazione che, ad un secondo controllo, fatto da altro team medico, risultò falsa. Sul maglione di Elisa è stato infatti ritrovata traccia genetica di Danilo Restivo. Alla luce di questo, il professor Pascali è stato condannato in primo grado a un anno e sei mesi, pena sospesa, per il reato di falso in perizia. L’uomo, docente all’Università Cattolica di Roma, è stato anche interdetto dalla professione di docente universitario per la durata della pena e per cinque anni dai pubblici uffici. Questa sera il caso verrà trattato dalla trasmissione televisiva di Rai 3 “Chi l’ha Visto?”.