E’ uno dei temi forti quello spopolamento nel Cilento e soprattutto in quello interno. Decine di convegni e tavole rotonde sono state fatte in merito, ma non si è mai arrivati a una soluzione definitiva che possa far uscire dal problema una terra che rischia di veder scomparire i propri borghi.
Il trend demografico è purtroppo decrescente ed è aumentato anche rispetto all’ultima analisi datata 2010 e firmata FareAmbiente. Infatti in quel dossier si faceva specifico riferimento a 38 Comuni cilentani e tra questi 23 sono risultati tra i più colpiti: Campora, Cannalonga, Castel San Lorenzo, Cicerale, Felitto, Gioi, Laurino, Lustra, Magliano Vetere, Monteforte, Orria, Perdifumo, Perito, Piaggine, Pollica, Rutino, Sacco, San Mauro, Serramezzana, Sessa Cilento, Stella Cilento, Stio e Valle dell’Angelo.
Da allora nulla è cambiato, ma anzi il quadro è peggiorato perché nonostante la crisi globale sono pochi i giovani che hanno fatto ritorno nei loro paesi di origine visto che scarse sono le opportunità di lavoro anche se si propaganda ancora il parco Nazionale come fautore di uno sviluppo economico che non è mai decollato. Inoltre negli ultimi anni i problemi si sono ingigantiti per via di una viabilità che al collasso che non ha fatto altro che isolare sempre più le popolazioni residenti anche tra le stesse comunità viciniore.
Un quadro a tinte scure che non porta ad alcuna schiarita anche perché la politica “alta” continua a non fare nulla per salvare almeno l’esistente di chi ha scelto di vivere in queste zone sempre più depresse.