Nove dipendenti dell’Ente Nazionale Aviazione Civile (Enac) di Palermo sono indagati. L’accusa è di truffa, dato che si assentavano dal lavoro, mentre dei colleghi timbravano anche il loro cartellino.
I dipendenti indagati, erano di servizio presso la direzione dell’aeroporto “Falcone e Borsellino” di Palermo, e rappresentano il 45% di tutta la forza lavoro dell’Ente Nazionale Aviazione Civile. Per loro, a vario titolo, si attestano truffe aggravate per false attestazioni o certificazioni, nonché peculato d’uso.
La Guardia di Finanza li ha accusati dopo aver piazzato delle telecamere nascoste e grazie a numerosi pedinamenti che hanno reso chiara il modo di fare dei dipendenti. I nove, si è scoperto, che si allontananvano dall’ufficio per lunghi periodi di tempo, in alcuni casi, utilizzando l’auto di servizio per scopi privati. A questo si aggiungono i frequenti “riposini” che i nove dipendenti in questione andavano a fare, durante l’orario di lavoro, negli alloggi a disposizione dell’Ente nei pressi dello scalo siciliano.
Le indagini, coordinate dal procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, e dal procuratore aggiunto, Bernardo Petralia, hanno evidenziato come i nove indagati abbiano letteralmente rubato dalle casse pubbliche dello Stato, ore lavorate soltanto “sulla carta”. Il danno economico verrà segnalato alla Corte dei Conti. L’ennesimo esempio di cattivo lavoro ai danni dello Stato e degli italiani.