Enoturismo 2019: i migliori itinerari enologici da visitare

La top 10, stilata dalla rivista specializzata Wine Enthusiast, vede primeggiare l’italianissimo Lago Di Garda.

“Grande è la fortuna di colui che possiede una buona bottiglia, un buon libro, un buon amico” soleva affermare Jean-Baptiste Poquelin, in arte Molière. Un detto quanto mai realistico il quale racchiude tre valori importanti come il buon gusto, la cultura e l’amicizia, che si sposano perfettamente con la voglia di viaggiare e conoscere nuovi e inesplorati luoghi.

Proprio così, i viaggiatori appassionati hanno rivolto il proprio sguardo verso un settore inedito e interessante: l’enoturismo. Ma in cosa consiste precisamente? L’enoturismo contempla una serie di attività di conoscenza del vino espletate nel luogo di produzione, degustazione e commercializzazione dei prodotti vinicoli tipici. In altre parole, il turista sceglie la meta in base alle bottiglie pregiate e memorabili che potrà gustare.

Per l’occasione, il sito specializzato Wine Enthusiast ha stilato la top 10 delle destinazioni più interessanti e originali per gli amanti del vino nel 2019, corredate di informazioni su cantine, ristoranti, posti dove dormire e cose da fare e da vedere.

Il primato del Lago di Garda

Al primo posto della speciale top 10 spicca il Lago Di Garda per la qualità dei vini prodotti, per la varietà e la bellezza dei paesaggi e per la sua ricchezza storica e culturale. Doti importanti evidenziate anche da Kerin O’Keefe, responsabile per l’Italia della rivista: “A parte gli olivi e i limoni, che sono inusuali così a nord, la regione è tappezzata dai vigneti ed è patria di alcuni dei classici vini del paese: i rossi del Bardolino, i rosati del Chiaretto e i bianchi Lugana e Custoza”.

Una vittoria importantissima, sottolinea il presidente del Consorzio di tutela del Bardolino e del Chairetto Franco Cristoforetti, che:

Premia la professionalità e la caparbietà dei nostri viticoltori e dei nostri produttori, che in questi anni hanno intensamente lavorato per rafforzare e rendere percepibili i valori della nostra identità territoriale, l’elemento in grado di creare vera distinzione nell’attuale scenario competitivo del vino. Se questa importante rivista americana ci ha scelto come unica destinazione italiana tra le centinaia possibili, significa che stiamo percorrendo la strada giusta.

Le altre mete preferite

Al secondo posto troviamo la Tasmania, meta affascinante dispensatrice di scenari suggestivi e remoti, e vini che godono di un apprezzamento non indifferente: metodi classici, bianchi e rossi a base di Riesling, Chardonnay, Pinot Nero e Syrah.

Poi spiccano il Beaujolais in Francia, celebre per i suoi rossi, oppure la regione di Lavaux in Svizzera sulle rive del lago di Ginevra, che offre una caratteristica viticoltura su terrazzamenti scoscesi da cui nascono bianchi puri e minerali a base di Chasselas.

Spostandoci successivamente a Salonicco in Grecia, terra di cultura, arte, letteratura e filosofia e del buon vino come Malagousia, Assyrtiko e Xinomavro, che si sposano a pieno con il paesaggio marino. Dalla Grecia al Portogallo, dove Lisbona è la capitale dei rarissimi vini di Colares, gli spumanti di Óbidos e i rossi di Alenquer.

Chiudono la classifica rispettivamente la Temecula Valley in California, la città di Seattle e i suoi dintorni, la valle del Maipo in CileBangkok, uno degli epicentri asiatici dell’enogastronomia dove il vino è popolarissimo.

Scritto da Veronica Mandalà

Palermitana d'origine, amo scrivere di tutto e osservare la realtà a 360 gradi.