Erdogan a Roma: città bloccata per 24 ore, tutti i provvedimenti

Arriva Erdogan a Roma, misure di sicurezza estreme ma non bastano a fermare proteste e polemiche

È arrivato il presidente turco Erdogan in Vaticano e la capitale si blinda: aree off limits, bonifiche a tappeto e reparti speciali in campo per garantire la sicurezza. Per la giornata di oggi sono stati mobilitati 3.500 agenti: all’interno della “green zone” che va da S. Pietro a piazza del Popolo fino al Colosseo e al Circo Massimo non saranno tollerati assembramenti e il percorso del corteo presidenziale rimane riservato. Intanto in Castel Sant’Angelo è stato preannunciato un sit-in della rete Kurdistan Italia dato che il presidente Erdogan sembra inamovibile dall’intenzione di muovere guerra ai Curdi. Cinque cittadini curdi sono già stati bloccati mentre tentavano di entrare in piazza San Pietro all’Angelus, con bandiere curde.

Il presidente turco è venuto in Italia per incontrare papa Francesco, Sergio Mattarella e Paolo Gentiloni. Gli argomenti degli incontri saranno: il mantenimento dello status di Gerusalemme e le relazioni bilaterali.
La visita, in occasione della quale il presidente è venuto accompagnato dalla moglie e da alcuni ministri, che durerà solo 24 ore ha già alzato un polverone di proteste: “Mi vergogno che l’Italia ospiti il rappresentante di un regime estremista sanguinario, di un Paese islamico nei fatti, dove la religione comanda sulla legge. La Turchia  in Ue sarebbe un disastro” queste sono state le parole di Salvini alle quali si sono aggiunte quelle di Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, che ha chiesto all’Italia di rimanere a “schiena dritta” di fronte al rappresentante di un “regime sanguinario e spietato”.
Erdogan sostiene invece che l’incontro con il Papa sia “un’opportunità significativa per attirare l’attenzione sui valori umani comuni, l’amicizia e i messaggi di pace” e per discutere della “lotta contro razzismo e islamofobia”, quanto al rapporto con l’Italia il presidente turco sostiene di tenerci dal momento che “lavoriamo insieme per la pace e la stabilità nel Mediterraneo. Come alleati Nato contribuiamo alla sicurezza reciproca”.

Il terreno comune, che mette tutti d’accordo? I miliardi di interscambio che dovrebbero raddoppiare rispetto ai 20 dello scorso anno. Nel pomeriggio ci sarà un incontro blindato tra il leader turco e i grandi gruppi italiani, tra cui Pirelli,Ferrero e Confindustria.