Fabio Fazio intervista Juncker: argomenti e polemiche

Fabio Fazio ha intervistato il presidente della Commissione Europea Juncker nella puntata di “Che tempo che fa” andata in onda domenica 31 marzo

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Domenica 31 marzo è andata in onda su Rai Uno una puntata inedita del programma Che tempo che fa condotto da Fabio Fazio. Il giornalista ha di fatto intervista il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker.

Una intervista che di certo ha suscitato e continuerà ad alimentare polemiche. Le interviste ai leader europei, l’ultima del quale al presidente francese Emmanuel Macron, scrive ad esempio Libero Quotidiano,  “sono i tasselli della sua personale campagna elettorale, tarata sul «Viva l’Europa»”.

L’intervista

Cosa avrà pensato il presidente della Commissione europea in merito all’Italia in ambito economico? Lo rivela a Fazio nel corso della puntata:

Penso che l’Italia sappia quali sono i suoi problemi: la crescita in Italia è in ritardo rispetto a quella europea da 20 anni a questa parte ma dire che è un rischio. (…)Penso che l’Italia sappia quali sono i suoi problemi.

La crescita italiana è in ritardo rispetto all’Europa, da vent’anni a questa parte. Bisognerà dunque che l’Italia torni a scoprire gli strumenti che le permetteranno di rilanciare la propria crescita, ma dire che l’Italia costituisce un rischio mi sembra un’esagerazione, anche se i livelli del debito pubblico sono pericolosamente alti. Il 130% è uno dei livelli di debito pubblico più alti al mondo e bisognerà correggerlo, ridurlo”.

E ha aggiunto:

Con i nostri amici italiani (governo giallo-verde ndr) avevamo un contenzioso, nel corso degli ultimi mesi, relativo al livello della crescita italiana. I livelli annunciati dall’Italia si sono rivelati imprecisi e noi l’avevamo previsto, tutti noi: riteniamo che la crescita arriverà solo allo 0,2%, cioè a zero, è una sorta di stagnazione. Ciò farà sì che i problemi dell’Italia non faranno che crescere”.

Altro argomento discusso è stato la Tav, sul quale Jucker è stato netto:

L’Ue concede circa 888 milioni di euro per cofinanziare il progetto della Torino-Lione. Sono stati già impegnati alcuni crediti e io desidererei che la Tav si facesse. È importante per ragioni economiche, sociali e ambientali. Ne vale la pena. (…) Se questa galleria si costruisse, visto che è l’anello mancante tra Portogallo e Ungheria, il 40% delle merci sarebbero trasportate su ferro. Vale la pena fare questa galleria£.

Sul tema dei migranti, invece:

Noi della Commissione abbiamo aiutato molto l’Italia. A noi non piace tanto che l’Italia dica ‘quelli parlano, parole, parole, e non fanno nulla. Non è vero!”.

In termini finanziari, abbiamo appoggiato ampiamente l’Italia per almeno un miliardo di euro, non di lire eh! Un miliardo di euro! Così l’Italia che è stata alle prese con questo flusso massiccio di rifugiati ha potuto avvantaggiarsi della solidarietà europea, che è stata forse insufficiente, ma entro le possibilità di bilancio che abbiamo avuto, abbiamo fatto tutto il possibile”.

Scritto da Veronica Mandalà

Palermitana d'origine, amo scrivere di tutto e osservare la realtà a 360 gradi.