I social network pullulano di fake news riguardanti il coronavirus, come conferma la campagna volta a sensibilizzare le persone sul razzismo nei confronti degli asiatici #JeNeSuisPasUnVirus.
“È importante evitare che chi usa Facebook causi danni agli altri utenti” sostiene Kang-Xing Jin, capo della divisione sanità del social network.
Chi è Kang-Xing Jin?
Circa un anno e mezzo fa, Kang-Xing Jin, uno dei dipendenti più anziani di Facebook e amico di Mark Zuckerberg dai tempi di Harvard, ha assunto il ruolo di responsabile della salute per l’azienda.
Jin non ha alcuna esperienza medica, come Zuckerberg, ha studiato informatica ad Harvard e ha incontrato il futuro fondatore di Facebook il suo primo giorno di lezione.
Il portavoce di Facebook ha sottolineato che Jin ha una conoscenza intima dei vari team che lavorano all’interno di Facebook che sono tenuti ad affrontare questo problema. “Lo scopo del ruolo non è quello di essere un esperto di salute”, ha affermato. “È un ruolo manageriale e di strategia per far fronte a casi di portata mondiale.”
La collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità
Con la diffusione del coronavirus Kang-Xing Jin ha una grande responsabilità: combattere la disinformazione riguardante il coronavirus su Facebook e promuovere la diffusione di notizie provenienti da fonti accurate ai circa 2 miliardi di utenti della piattaforma.
Dobbiamo aiutare le persone ad accedere a informazioni credibili da fonti affidabili. È qualcosa che dobbiamo fare in stretta collaborazione con il settore pubblico dal momento che non siamo noi ad avere tali informazioni.
La strategia dell’azienda per affrontare il coronavirus è quella di lavorare a stretto contatto con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), il Center for Disease Control (CDC), l’UNICEF e vari ministeri della salute. Ovvero dare all’OMS un accesso illimitato e gratuito agli annunci pubblicitari su Facebook.
Come sarà attuato il piano?
Spiega Jin:
“La nostra rete globale di debunker sta lavorando sulla revisione dei contenuti alla ricerca di affermazioni false che si stanno diffondendo in relazione al coronavirus. Quando valutano che tali informazioni risultino prive di fondamento, ne limitiamo la diffusione su Facebook e Instagram. Inoltre vengono inviate anche notifiche a coloro che hanno già condiviso o stanno provando a condividere questi contenuti per avvisarli che si tratta di fake news”
Fake news: rimedi fasulli per la cura del coronavirus
Tra le fake news individuate ci sono post che contengono false informazioni su come prevenire o curare il coronavirus come ad esempio quello che sprona a “bere candeggina per sconfiggere il virus”.
Facebook vieta la la pubblicità di cure miracolose sul coronavirus o annunci a scopo di lucro, ovvero la pubblicità di prodotti che fanno riferimento al coronavirus in modo da creare panico o indurre a credere che i loro prodotti garantiscano una cura o impediscano alle persone di contrarre il coronavirus. Ad esempio, annunci di mascherine che fanno credere che siano le uniche ancora disponibili o che affermano di avere la garanzia di impedire la diffusione del virus.
“Bloccheremo e limiteremo – conclude il manager – anche gli hashtag utilizzati per diffondere informazioni false su Instagram e siamo già scesi in campo con indagini proattive per rintracciare e rimuovere il maggior numero possibile di questi contenuti”.