Facebook cambia le policy sulla sorveglianza: gli sviluppatori del social network non potranno più controllare gli utenti, attraverso la lettura dei dati raccolti. Una misura che impedisce anche alle forze dell’ordine di usare il social network per alcune indagini. L’annuncio è arrivato da Rob Sherman, il vice capo per le politiche aziendali sulla privacy.
“Il nostro obiettivo è quello di rendere la nostra politica chiara”, ha sottolineato il dirigente di Facebook, spiegando l’importanza della trasparenza di Facebook. Nel corso degli ultimi mesi abbiamo intrapreso azioni esecutivi contro gli sviluppatori che hanno creato commercializzato strumenti pensati per la sorveglianza, in violazione delle nostre politiche; vogliamo essere sicuri che tutti capiscano la politica di fondo e come debba essere rispettata”.
COME CAMBIA LA SICUREZZA SU FACEBOOK
La novità annunciata da Facebook comporta un sostanziale divieto alle applicazioni, realizzate da terze parti, di leggere i dati per usarli, come per esempio è avvenuto durante gli scontri a Baltimora, negli Stati Uniti, con il programma Geofeedia che ha consentito alla polizia di ricostruire gli spostamenti delle persone presenti. Rob Sherman ha puntualizzato che l’aggiornamento è stato possibile grazie alla collaborazione con i sostenitori di diritti civili ed esperi: “Siamo grati per i leader della comunità, come l’American Civil Liberties Union of California, Color of Change, e il Center for Media Justice, che hanno lavorato con noi parecchi mesi su questo aggiornamento e hanno contribuito a portare all’attenzione del pubblico questo importante problema”.