FOLCO QUILICI è morto; una notizia che ha fatto il giro del Web. Grande studioso, ricercatore e documentarista, avrebbe compiuto 87 anni fra poco più di un mese, esattamente il 9 Aprile. Una vita, quella di Folco Quilici, trascorsa all’inseguimento dei più importanti patrimoni naturali del globo, e soprattutto del mare.
Lucido fino all’ultimo e impegnato in prima linea nel diffondere il messaggio del rispetto per l’ambiente e le forme di vita che lo popolano, Quilici abitava a Ficulle ma trascorreva la maggior parte del tempo sulla sua barca “Yavanos” in compagnia della moglie Anna. Si è spento all’ospedale di Orvieto, dove era ricoverato da un paio di giorni.
Folco Quilici, la risposta italiana a David Attenborough e Jacques Cousteau
Instancabile esploratore e documentarista, Folco Quilici è una figura di spicco nel panorama naturalistico italiano. La sua passione per l’ambiente e i tesori degli abissi lo ha spinto a realizzare, fin dagli anni 50, documentari dal gran valore divulgativo e dalla bellezza spettacolare. Suo è anche il soggetto del film documentario “Tikoyo e il suo pescecane”, ispirato a una storia realmente esistita che Folco Quilici aveva appreso nel corso di uno dei suoi molteplici viaggi in Polinesia.
Dal caleidoscopio di colori e la varietà di forme di vita che popolano gli atolli polinesiani alle emozionanti panoramiche dei più bei territori italiani ripresi per la serie “Italia dal cielo”, passando per gli oceani di tutto il mondo, gli spettacolari deserti africani e le gelide profondità del Lago Bajkal. Paesaggi, habitat e scenari che Folco Quilici ha catturato con l’obiettivo della sua fotocamera, o tramite le pagine dei suoi libri.
Una vita dedicata alla passione per il mare e l’ambiente
Proprio la sua intensa attività di ricerca, la passione per l’ambiente e la sua difesa, gli valgono la Medaglia d’Oro per Meriti Culturali che riceve nel 1983 per mano dell’allora Presidente Pertini. Osannato dalla critica e dal mondo della ricerca (anche internazionale) come il David Attenborough italiano, Folco Quilici non si è però mai lasciato accecare dalla popolarità. Il suo carattere schietto, umile e sincero, la sua profonda intelligenza e la sua grande arguzia sono stati una costante nella vita del Folco Quilici uomo ancor prima che ricercatore e studioso.
Folco Quilici fra presente, passato e futuro
A Quilici va il merito di aver saputo fotografare i paesaggi e gli scenari più belli e incontaminati di tutto il mondo, catturandoli in un eterno presente. Ma il suo interesse e la sua preoccupazione si rivolgevano anche al futuro. Numerosi sono stati i suoi moniti a preservare, rispettare e proteggere la natura. Attivissimo anche nell’ambito della scrittura narrativa, Folco Quilici non mancava mai di mettere in scena il conflitto fra l’uomo e gli ecosistemi più fragili, schiacciati e logorati dallo sfruttamento delle risorse naturali. E il suo messaggio alle generazioni future è sempre stato quello di salvaguardare i tesori che lui stesso aveva contribuito a portare alla luce. Non sorprende, quindi, che abbia firmato anche due romanzi per ragazzi, splendidamente illustrati ad acquerello e dalle cui pagine traspare tutto l’amore, la passione e la cultura di un grande ricercatore che esplorava il presente proiettandolo verso l’infinito. E oltre.
E così la serie di romanzi con protagonisti una squadra di appassionati archeosub diventa, nelle mani di Folco Quilici, uno strumento prezioso per espandere il bagaglio culturale del lettore, aprendo contemporaneamente il discorso ad argomenti di attualità, di critica sociale e – soprattutto – di ecologia.
Folco Quilici e le abissali profondità della Storia
Ma lo sguardo di Quilici si è rivolto spesso anche al passato e alle lezioni che ancora oggi si possono apprendere dalla Storia. Quella generale, ma anche quella personale, fatta di individui, famiglie, ricordi sepolti e antichi reperti. Non per niente Folco Quilici è stato padre fondatore della Historical Diving Society. L’avvincente mondo dell’esplorazione archeologica subacquea rivive nelle pagine dei suoi scritti, sia nei testi divulgativi che nella narrativa. Fra questi vanno sicuramente ricordati “Libeccio” e “La dogana del vento”, ambientati negli anni precedenti e successivi alla Seconda Guerra Mondiale e che ne mettono in scena l’influenza, la portata e gli effetti attraverso storie di famiglia, fugaci incontri fra esseri umani, e un confronto sempre fecondo fra culture, tradizioni, credenze, popoli e vicende.
Tobruk; un’appassionante indagine che sembra un romanzo
Ma Folco Quilici ha nutrito anche un grande interesse personale e professionale verso la storia d’Italia negli anni del Fascismo. Sua è l’appassionante inchiesta storica “Tobruk 1940”, dedicata alle mai chiarite circostanze in cui persero la vita il pilota Italo Balbo e i passeggeri dei due aerei impiegati in quella fatidica trasvolata. Passeggeri fra cui si annoverò anche il padre di Folco Quilici, Nello, alla cui memoria il celebre divulgatore ha voluto dedicare quella che rimane un’opera dal grande valore storico e umanitario.
Non ci sono dubbi che quella di Folco Quilici resterà una stella destinata a rifulgere nel panorama dei grandi uomini di cultura e di ricerca italiani.