È una banale discussione su una precedenza non data ad aver generato la tragedia ieri sera sulla statale della Valsusa dove un furgone ha travolto una moto con a bordo due fidanzati, uccidendo lei e ferendo gravemente lui. Sarebbe stato un banale litigio avvenuto qualche chilometro prima ad aver spinto il conducente del furgone a inseguire la moto e a piombarle addosso uccidendo sul colpo la ragazza e lasciando in condizioni gravissime il ragazzo che guidava.
Furgone su una moto in Valsusa
La prima ricostruzione dell’avvenuto sarebbe la seguente: la moto e il furgone si affiancano, i due conducenti discutono, non si sa bene per quale motivo, e il ragazzo alla guida della motocicletta colpisce con la mano lo specchietto retrovisore del furgone prima di allontanarsi. L’uomo alla guida del veicolo non tollera questa insolenza e si lancia all’inseguimento dei due giovani in moto e, non appena sono costretti a rallentare per via di una rotonda, li travolge causando la tragedia che vi abbiamo raccontato.
Tragedia senza senso
È davvero difficile spiegarsi il perché di un fatto tanto grave: infatti, qualunque fosse stata la ragione del diverbio tra i due conducenti, niente potrebbe giustificare una reazione tanto insensata e violenta che ha portato alla morte di una giovane, Elisa Ferrero di 27 anni e ha mandato in coma Matteo Penna di 29 anni le cui condizioni sono davvero gravi. Sembra che il conducente del furgone avesse al suo fianco nell’abitacolo anche la compagna e la figlia. Ovviamente l’uomo è stato arrestato.