I genitori di Matteo Renzi, Laura Bovoli e Tiziano Renzi, sono stati arrestati con l’accusa di bancarotta fraudolenta ed emissione ed utilizzazione di fatture false. Per loro sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Il G.I.P del Tribunale di Firenze, Angela Fantecchi, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei genitori dell’ex Premier per “condotte volontarie finalizzate a massimizzare il proprio profitto personale con ricorso a strategie di impresa che non potevano non contemplare il fallimento delle cooperative”.
L’Ordinanza del G.I.P
Secondo il G.I.P gli arresti domiciliari sono stati resi necessari perché “sussiste il concreto ed attuale pericolo che gli indagati commettano reati della stessa specie di quelli per cui si procede”. Dunque, per il G.I.P, in primis c’è un rischio di reiterazione dei reati da parte degli arrestati.
Ma non solo: “attesa la gravità concreta dei reati per cui si procede e la loro esecuzione in un contesto temporale rilevante, nei confronti degli indagati non è ipotizzabile la concessione della sospensione condizionale della pena“, si legge ancora nell’ordinanza.
Oltre ai genitori di Renzi, a finire ai domiciliari è stato anche Mariano Massone, il vicepresidente di una delle cooperative, anch’egli accusato di averne provocato il fallimento in maniera dolosa.
Le parole di Matteo Renzi
Con un lungo post su Facebook, Matteo Renzi ha provato a riassumere la vicenda e, pur esprimendo piena fiducia nell’operato della magistratura, ha ritenuto il provvedimento “assurdo e sproporzionato” . Questi i passaggi più interessanti del suo post:
Sono costretto ad annullare la presentazione del libro a Torino per una grave vicenda personale. Da circa un’ora mio padre e mia madre sono ai domiciliari. Ho molta fiducia nella giustizia italiana e penso che tutti i cittadini siano uguali davanti alla Legge. Dunque sono impaziente di assistere al processo. Perché chi ha letto le carte mi garantisce di non aver mai visto un provvedimento così assurdo e sproporzionato. […] Arriveranno le sentenze e vedremo se questi due cittadini settantenni, incensurati, sono davvero i pericolosi criminali […] Da figlio sono dispiaciuto per aver costretto la mia famiglia a vivere questa umiliazione immeritata e ingiustificata. Se io non avessi fatto politica, la mia famiglia non sarebbe stata sommersa dal fango.
Le reazioni del mondo politico
Parole di conforto e di solidarietà sono arrivate da importanti esponenti del Pd: “Nervi saldi, fiducia nella magistratura e solidarietà a Matteo Renzi” ha twittato Paolo Gentiloni.
“Solidarietà a te e alla tua famiglia Matteo. Senza se e senza ma. Un grande abbraccio. Tieni duro.” è stato il commento, invece, sempre via twitter, di Carlo Calenda.
“A leggere le carte del procedimento nei confronti di Tiziano e Laura Renzi si resta stupiti dall’uso disinvolto della misura restrittiva della libertà personale per fatti risalenti a quasi dieci anni fa. Siamo tutti Matteo Renzi“, è stato, infine, il commento di Debora Serracchiani.