L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha istituito una giornata internazionale contro l’epatite denominata “World Hepatitis Day”. La data scelta è il 28 luglio. Lo scopo di questa manifestazione internazionale è far conoscere la patologia chiamata epatite alle persone e contemporaneamente sensibilizzarle sulla prevenzione della diffusione, i test e i trattamenti per eliminare le epatiti virali.
Lo slogan di questa edizione della Giornata è: “Test. Trattamento. Epatiti”. L’obiettivo delle autorità sanitarie internazionali è ridurre radicalmente l’impatto dell’epatite entro il 2030 passando il prima possibile dalla sensibilizzazione all’impegno concreto nella lotta all’epatite. Nel 2016 l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) ha introdotto tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile l’eliminazione della patologia epatite dall’elenco delle problematiche della salute pubblica.
La buona notizia di quest’anno è che secondo quanto annunciato dal Direttore Generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus esistono nuove medicine che possono curare l’epatite C in tre mesi o meno. La nuova raccomandazione dell’OMS prevede di trattare tutte le persone affette da epatite C di 12 anni o più con questi nuovi farmaci, ovvero circa 70 milioni di persone.
I numeri dell’Epatite
L’epatite virale B e C colpisce 325 milioni di persone in tutto il mondo. Se non trattate, queste infezioni portano al cancro del fegato e alla cirrosi, che insieme hanno causato oltre 1,3 milioni di morti nel solo 2015. A livello mondiale, meno del 20% delle persone aveva accesso ai servizi di test e trattamento per le infezioni da epatite B e C alla fine del 2016. Per ulteriori informazioni consultare il sito
La situazione in Italia
In Italia, i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) sottolineano una generale riduzione delle nuove infezioni, a partire dagli anni Ottanta grazie alle campagne di informazione per la prevenzione e la lotta alle malattie a trasmissione sessuale, per il miglioramento della situazione socio-economica e igienico-sanitaria e la vaccinazione obbligatoria contro l’epatite B.
Che cosa è l’epatite?
L’epatite è un’infiammazione del fegato che può avere gravi ripercussioni sulla salute del singolo individuo e portare persino alla morte.
Secondo le autorità competenti, le cause dell’epatite possono essere infezioni, malattie autoimmuni e abuso di sostanze tossiche come alcol ed alcuni farmaci. Tra le infezioni, ad oggi i virus dell’epatite sembrano essere la causa più comune di epatite nel mondo.
La sottoclasse dell’epatite virale
Con il termine epatite virale si identificano cinque classi di malattie infettive: il virus dell’epatite A, B, C, D ed E. Questi costituiscono un pericolo per la salute del singolo individuo ma anche per il loro potenziale per epidemie e diffusione epidemica. Tutti e cinque i suddetti virus causano malattia del fegato anche se, secondo i dati ufficiali, sembra che l’epatite B e l’epatite C abbiano portato a malattie croniche in centinaia di milioni di persone e siano la causa più comune di cirrosi epatica e cancro. A distinguere i cinque diversi virus dell’epatite è il diverso mezzo di contagio: l’epatite A ed E sono causate dall’ingestione di cibo o acqua contaminati, l’epatite B, C e D si verificano a causa di contatto con fluidi corporei infetti.
Le epatiti virali sono patologie pericolose perché silenti ovvero lentamente e silenziosamente degradano la salute dell’uomo senza presentare alcun sintomo. La patologia rimane latente finché l’interessato non sviluppa un disturbo epatico cronico.
Essendo contagiose sono pericolose per la comunità in quanto, se non adeguatamente contrastate, possono costituire una vera e propria epidemia. L’epatite viene considerata un problema di salute pubblica perché le cure per le conseguenze sulla salute degli individui causate dall’epatite costituiscono un onere non indifferente per la sanità pubblica.