L’ultimo giorno al Lingotto è stato un trionfo per Graziano Delrio, che ha lanciato una metafora calcistica: “Renzi è come Maradona“. Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, renziano della prima ora poi messo un po’ da parte, ha scandito dal palco di Torino: “Renzi è l’interprete del nostro sogno, rappresenta le speranze e aspettative del nostro popolo, la leadership è indispensabile”.
GRAZIANO DEL RIO: “PERCHE’ RENZI E’ COME MARADONA”
Parte dal presupposto del ruolo fondamentale di Renzi per il Partito Democratico, Delrio ha proposto il parallelo con Il Pibe de Oro: “I napoletani non avevano paura che Maradona giocasse troppo la palla. Perché senza Maradona il Napoli giocava, ma non vinceva lo scudetto“. Parole che sono state accolte da un’ovazione dalla platea del Lingotto formata dai sostenitori dell’ex presidente del Consiglio.
DELRIO, IL RENZI MARADONA PER FARSI PERDONARE
Le parole di Delrio su Maradona sono state comunque interpretate come un modo per chiedere scusa a Matteo Renzi. Nelle scorse settimane, in pieno dibattito sulla scissione nel Pd, il ministro era stato protagonista di un fuorionda scottante con il deputato dem Michele Meta: “Non ha fatto nemmeno una telefonata”, diceva in riferimento al mancato tentativo di ricucire con gli uomini di Pier Luigi Bersani. Certo, poi Delrio in pubblico aveva corretto il tiro: “Ha fatto molto più di una telefonata”. Ma al Lingotto serviva un gesto ancora più forte. Ecco quindi la metafora che ha creato un nuovo personaggio: Diego Armando Renzi.