Ieri, 15 Aprile, l’Agenzia ANSA ha girato una notizia importante per il futuro della Gran Bretagna in Europa: è stata rilanciata la proposta di un nuovo Referendum, che potrebbe cambiare le sorti di molti inglesi insoddisfatti dalla piega presa nell’era britannica post-Brexit.
Chi ha proposto il Referendum Bis?
Non è la prima volta che si parla di un Referendum Bis, che chieda ai cittadini inglesi di prendere di nuovo una posizione in merito all’uscita della Gran Bretagna dall’UE; ma questa volta la richiesta è più seria: è nata una vera e propria campagna sostenuta da vari esponenti di Labour e di Libdem.
The fantastic @CarolineLucas talking about “the will of the people” and the reality of democracy as an ongoing process, today at the #PeoplesVote campaign launch! ?? pic.twitter.com/hnJpiRpnhk
— Our Future; Our Choice! (@OFOCBrexit) April 15, 2018
Al momento Theresa May e il leader laburista Jeremy Corbyn si sono opposti drasticamente alla proposta di un Referendum bis, ma è innegabile che la situazione interna al Paese sia sempre più tesa. La pressione è aumentata anche a causa del bombardamento di pochi giorni fa in Siria, ritenuto da molti cittadini ed esponenti politici una presa di posizione discutibile del Governo May.
Come spiega A.N.S.A:
Ieri all’iniziativa sono intervenute 1.200 persone. Al fianco del promotore, lord Andrew Adonis, ex uomo di governo laburista ed eurofilo convinto, sul palco sono saliti fra gli altri la deputata verde Caroline Lucas e l’attore Patrick Stewart, il quale ha spiegato che l’obiettivo è un nuovo voto popolare sul risultato finale dei negoziati in corso fra il governo Tory di Theresa May e Bruxelles.
L’analisi del The Guardian: Hugo Dixon spiega le ragioni di un Referendum Bis
Secondo Hugo Dixon, eurofilo convinto, lasciare l’UE senza riconsiderare una nuova consultazione del popolo britannico potrebbe essere un grave errore per la Gran Bretagna, che segnerà negativamente le generazioni future. Avrà un impatto mostruoso sulle condizione di vita dei cittadini britannici, sui lavoratori giunti da altri paesi europei e extra-europeri e, persino, sull’Unità del Regno Unito.
Secondo Hugo Dixon “è chiaro che la Brexit fallirà su tutti i fronti“. Sono parole dure e spaventose, ma che forse rappresentano la parte dei cittadini inglesi che non crede nelle vie d’uscita semplicistiche e che non è assolutamente ottimista nei confronti di un futuro britannico scisso da quello dell’Unione Europea.
Hard Brexit per chi?
Perché non è giusto negare il Referendum Bis?
Hugo Dixon cerca di dissuadere i cittadini a credere ai Brexiters, che stanno cercando di distruggere l’idea del voto popolare definendolo un secondo referendum:
Nel 2016, gli elettori sono stati posti di fronte ad una scelta tra la volontà di rimanere nell’UE e l’uscita tanto acclamata dall’Europa. Gli inglesi, però, non potevano sapere quali sarebbero state le reali conseguenze di tale decisione. Ma oggi, che sappiamo qual è la direzione presa dalla Brexit, i cittadini sono in grado di confrontare più coscientemente le due scelte. Il secondo voto non è antidemocratico. È buon senso.
Un voto popolare, in cui i cittadini arriverebbero preparati dopo un lungo confronto delle due realtà, potrebbe guarire il Paese da se stesso, qualunque sia il risultato. Ciò metterebbe un punto a tutta questa triste storia, non lasciando niente di intentato.