Nel pieno della sua espressione artistica, nove anni fa, moriva l’attore 28enne Heath Ledger, con un film in procinto di uscire nelle sale e un altro girato a metà.
Come spesso accade per le star, la sua morte si è circondata di mistero. Girano ancora voci che lo volevano impazzito dopo aver interpretato il ruolo di Joker ne “Il Cavaliere Oscuro”, ma la verità, per quanto triste, emerse chiaramente dall’autopsia: Heath è morto per una combinazione fatale di farmaci, farmaci che gli erano stati regolarmente prescritti dal suo medico.
A ricordarci di lui e del suo grande talento sono i suoi film, i suoi personaggi e quanti lo amarono e stimarono, come artista e come uomo. Una carriera che iniziava a volare alto, quella di Heath Ledger, apprezzato ed amato dalla maggior parte del pubblico soltanto dopo la sua scomparsa. Il motivo è semplice: uno dei suoi migliori ruoli, quello di Joker ne “Il Cavaliere Oscuro”, è arrivato nelle sale dopo la sua scomparsa. Tutti hanno amato la sua interpretazione e la sua bravura, tale da valergli un Oscar postumo.
La sua carriera ebbe inizio con piccole commedie romantiche, ma Heath volle scrollarsi presto di dosso il ruolo di romantico belloccio, e tornò a recitare, dopo una lunga pausa, accanto a Mel Gibson ne “Il Patriota”. I film che lo videro pian piano salire alla ribalta furono poi “I fratelli Grimm e l’incantevole strega”, “Casanova”, “I segreti di Brokeback Mountain”, “Paradiso + Inferno”, “Io non sono qui”, fino al ruolo che lo ha fatto salire tra le stelle, quello del già citato Joker.
Incompiuto, al momento della sua scomparsa, il film “Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo”. Grazie ad un grande lavoro di riscrittura e di regia, il film non fu annullato, ma reso possibile grazie alla partecipazione di altri attori, amici di Heath, come Johnny Depp, Colin Farrell e Jude Law.
Il regista Terry Gilliam, che ha lavorato con Heath alla fine della sua vita, ha detto di lui: “Heath è stata una persona straordinaria, come uomo, come attore e come amico, era un ragazzo con uno spiccato senso dell’umorismo, dotato di quel pizzico di cattiveria che ci vuole ogni tanto e di una generosità fuori dal normale. Abbiamo avuto da lui putroppo solo una parte di quello che avrebbe potuto darci“.