Dal 17 giugno, fino al 21 ottobre 2018, il Forte di Bard, in Valle d’Aosta, ospiterà Landscapes/Paysages, esposizione dedicata al fotografo francese Henri Cartier-Bresson.
La mostra sarà composta da 105 immagini di paesaggi in bianco e nero, scattate da Bresson tra gli anni Trenta e gli anni Novanta fra Europa, Asia e America.
L’evento sarà curato da Andréa Holzherr, in collaborazione con Magnum Photos International e Fondation Henri Cartier-Bresson di Parigi.
Vita e carriera di Henri Cartier-Bresson
Henri Cartier-Bresson nasce a Chanteloup, nel 1908, in una ricca famiglia francese. Trascorre la maggior parte della sua giovinezza a contatto con la Parigi bohémien come quella di Henri Toulouse-Lautrec. Inizialmente prova ad accostarsi al mondo della pittura, viene influenzato dal surrealismo, ma è la fotografia che, ad un certo punto, cattura la sua attenzione e anche la sua anima.
Con la sua Leica 35 mm al collo, in poco tempo, comincia a riscuotere successo grazie alle fotografie scattate in giro per l’Europa e per il Messico.
Lavora prima come fotografo d’arte a New York e poi di nuovo in Francia, dove inizia a dedicarsi al fotogiornalismo.
Durante la seconda guerra mondiale entra a far parte della resistenza francese. Riesce a scappare dopo essere stato catturato dai nazisti e arriva in tempo, nel 1944, per documentare la liberazione di Parigi.
Città del Messico, New York, India, Cuba, Cina e Unione Sovietica: Henri Cartier-Bresson cattura l’anima del Novecento, scegliendo con la massima cura il punto di vista, cogliendo il momento decisivo e dando vita a immagini ormai entrate nella storia dell’umanità, che hanno reso celebre il fotografo con l’appellativo di occhio del secolo.
Nel 1947 lo troviamo tra i fondatori della storica agenzia Magnum. Nel 1953, pubblica Il momento decisivo, considerato libro sacro per tutti i fotografi di reportage. Bresson rimane attivo come fotogiornalista fino alla fine degli anni ‘70.
Nel 2003, al fine di preservare i sui lavori, da vita alla Fondation Henri Cartier-Bresson. Muore in Provenza il 3 agosto 2004.
Le fotografie di Cartier-Bresson
Con il suo stile secco e deciso, Cartier-Bresson ha fondato la scuola dell’immediatezza fotografica: nessuna posa, nessuna costruzione scenica. Solo luce naturale, pellicola in bianco e nero, pazienza, inquadratura, realtà.
“Testa, occhio e cuore” il mantra dell’artista francese che, attraverso la filosofia del momento decisivo e la completa avversione per qualsiasi tipo di modifica in post produzione, si dimostra da subito in grado di catturare immagini provenienti dalla vita quotidiana con precisone e tempismo ineguagliabili.
I Paysage di Henri Cartier-Bresson
Sebbene in alcune fotografie presenti in mostra compaiano figure umane, l’attenzione dell’autore è posta, in particolar modo, sull’ambiente. Parliamo, infatti, di Paesaggio della Natura e Paesaggio dell’Uomo.
“Cartier Bresson è riuscito a fare entrare nello spazio ristretto dell’immagine fotografica il mondo immenso del paesaggio, rispettando i tre principi fondamentali che compongono la sua personale geometria: la molteplicità dei piani, l’armonia delle proporzioni e la ricerca di equilibrio”.
Gérard Macé, prefazione catalogo Paysage
Le immagini in bianco e nero sono raggruppate per tema: alberi, neve, nebbia, sabbia, tetti, risaie, treni, scale, ombra, pendenze e corsi d’acqua.