Continuano le operazioni di soccorso al Hotel Rigopiano di Farindola, ai piedi del Gran Sasso, dove nella giornata di ieri c’è stata una slavina di neve che ha letteralmente travolto la struttura e causato la morte di tre persone, oltre a 24 dispersi. Nel video dei soccorsi che potere trovare nell’articolo, diffuso dai Vigili del Fuoco, si può scorgere la drammaticità della situazione, con i mezzi della Protezione Civile che hanno enormi difficoltà a raggiungere la struttura.
Struttura che è stata completamente investita dalla slavina che ha coperto tutti gli edifici: la struttura principale del Rigopiano, l’area Spa e piscina, le rimesse. Solo all’alba di oggi i primi soccorritori con gli sci sono riusciti a raggiungere l’albergo, poi nella tarda mattinata l’arrivo delle altre squadre, che sono riuscite a mettere in salvo due persone: Giampiero Parete, un cuoco che era in vacanza all’hotel Rigopiano insieme a moglie e due figli, e Fabio Salzetta, manutentore dell’albergo. E’ stata una fortuita coincidenza a salvare Parete, come spiega lui stesso: “Sono salvo perché ero andato a prendere un farmaco in automobile”.
Ci sono intanto le prime polemiche sul presunto ritardo dei soccorsi. Lo stesso Parete infatti, ha affermato che tutti gli ospiti del hotel erano pronti a lasciare al struttura già nel primo pomeriggio, ma poi il tutto è stato posticipato alle ore 19.00, per attendere l’arrivo dello spazzaneve. Ritardo che è stato fatale, poiché la valanga è avvenuta per le 17.40. I soccorsi invece sarebbero partiti solamente alle 20.00, per arrivare verso le 4.00 di mattina, per le condizioni terribili.
Ma la Protezione Civile respinge le accuse .Secondo il numero uno, Fabrizio Curcio, “in azione uomini valorosi che hanno lavorato in condizioni al limite”. Il premier Gentiloni ha parlato di “tenaglia senza precedenti” tra terremoto e maltempo e ”di fronte a questa morsa tutte le istituzione dello Stato si sono mobilitate”. Anche per il ministro dei Trasporti, Del Rio, si è trattata di una situazione eccezionale.