Qualcuno si è mai chiesto quale origine hanno i proverbi, quei modi di dire che tutti usano naturalmente in una comune conversazione per riassumere in sé un determinato fatto? Il proverbio viene utilizzato per enunciare una verità che sta alla base del vissuto comune: come scrive Cervantes nel suo Don Chisciotte “non diasi proverbio che non sia vero, perché tutti [i proverbi] contengono sentenze tratte dall’esperienza, madre di tutto il sapere”.
Il proverbium (lat. letteralmente pro, avanti, e verbum, parola) è dunque un detto che esprime un giudizio su una situazione e generalmente viene espresso in rima o con metafore. Nel suo Dizionario il Pianigiani aggiunge “[…] che per lo più sotto parlar figurato comprende avvertimenti attenenti al vivere umano”. Un insieme insomma di massime e sentenze che derivano dalla saggezza popolare e che costituiscono un vero e proprio patrimonio culturale.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio: analisi del caso
Si prenda come primo esempio il lupo perde il pelo ma non il vizio: il famoso detto popolare in metafora che trae origine dall’opera dello storico Svetonio nella sua opera De vita Caesarum, tradotto in Vite dei dodici cesari, attribuendo la frase “vulpes pilum mutat, non mores”, letteralmente la volpe cambia il pelo, non le abitudini, all’imperatore romano Vespasiano, famoso per essere stato un uomo parsimonioso al limite dell’avarizia.
La frase in questione indica l’atteggiamento meschino dell’imperatore nei confronti di un mandriano al quale non concede la libertà senza il pagamento di una somma, cioè a titolo gratuito, nonostante il mandriano lo avesse supplicato più volte.
Il cambiamento dell’imperatore Vespasiano nel suo modo di porsi nella faccenda, magari mostrandosi magnanimo all’inizio, è solo un modo alternativo di raggiungere il suo scopo: il profitto. Un uomo attaccato al denaro, soprattutto come Vespasiano, difficilmente cambia i suoi cattivi costumi: per lui tutto ha un prezzo e certamente niente gli potrà far cambiare idea. A cambiare saranno solo le modalità di conquista dell’obiettivo prefissato.
Significato odierno del detto
Il significato odierno non è poi tanto cambiato da quello latino; infatti il proverbio è stato tramandato nei secoli come testimonianza del passato e con la stessa valenza. Ciò a dimostrazione che forse l’uomo moderno non è così diverso dai sui avi.
Se da una parte il detto intende riferirsi alle cattive abitudini e ai vizi della persona imprigionata nelle sue fissità, dall’altra sta sicuramente a significare che ci sono grandissime difficoltà nel divincolarsi da esse e che dunque la persona tende sempre ad agire allo stesso modo.
Tutti infatti agiscono secondo i propri usi e costumi e nonostante tutti si rendano conto dei propri atteggiamenti sbagliati, nessuno può fare a meno di comportarsi come si è sempre comportato. Si dice anche che chi nasce tondo non può morire quadrato. Ma è giusto dire però che tutti sono in grado di cambiare se si vuole veramente.
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