Incendio Thyssen Torino: arrestati due dirigenti tedeschi

Sono stati arrestati in Germania i due manager Harald Espenhahn e Gerald Piegnitz, accusati di omicidio colposo

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È arrivata la svolta nella vicenda del rogo alla ThyssenKrupp avvenuto tra il 5 e il 6 dicembre del 2007, in cui morirono 7 operai nello stabilimento dell’azienda tedesca a Torino. Come riportano alcune fonti tedesche, il “tribunale distrettuale di Essen ha dichiarato ammissibile l’esecuzione delle sentenze emesse in Italia, come riferito nei giorni scorsi da un portavoce della Corte”.

Ragion per cui sono finiti in manette due dirigenti della Thyssen: Harald Espenhahn, amministratore delegato condannato a 9 anni e 8 mesi in Cassazione, e Gerald Piegnitz, consigliere del gruppo a cui era stata inflitta una condanna a 6 anni e 10 mesi. Le condanne risalgono al processo avvenuto in Italia. Pertanto, i due manager dovranno scontare in Germania una condanna a 5 anni per omicidio colposo.

Il servizio de Le Iene

La vicenda ThyssenKrupp è stata affrontata in un servizio del programma di Italia 1 Le Iene, andato in onda martedì 20 febbraio. All’indomani del servizio, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha scritto alla procura di Essen per acquisire informazioni sulla mancata applicazione da quasi tre anni della sentenza definitiva italiana.

“Si chiede di voler comunicare a questo ministero eventuali aggiornamenti in merito al procedimento per il riconoscimento ed esecuzione della sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Torino nei confronti dei cittadini tedeschi Gerald Priegnitz e Harald Espenhahn”, aveva scritto Alfonso Bonafede. E aveva evidenziato: “Chiediamo conferma per cui i difensori di Priegnitz e Espenhahn avrebbero depositato memorie in cui verrebbe chiesta l’archiviazione del caso sulla base dell’esistenza di presunte ‘cause ostative al riconoscimento della sentenza in Germania’”.

Una vicenda che dopo vari vicissitudini ha trovato una svolta positiva. I giornalisti de Le Iene avevano incontrato qualche settimana fa Johannes Hidding, giudice del tribunale di Essen, informato del caso che aveva rivelato una notizia sconcertante: “Una mozione presentata dalla difesa dei due condannati ha richiesto l’archiviazione per dei difetti nelle indagini italiane”.

Ma grazie alla pressione mediatica generata dai servizi del programma di Italia 1 e l’intervento del ministro italiano della Giustizia, hanno condotto all’arresto dei due responsabili tedeschi.

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Gepostet von Le Iene am Freitag, 22. Februar 2019

Scritto da Veronica Mandalà

Palermitana d'origine, amo scrivere di tutto e osservare la realtà a 360 gradi.