Sono di giorni di vera e propria guerra contro gli incendi che, soprattutto sul Vesuvio, stanno tormentando tutto il sud Italia. Le fiamme, ma soprattutto il fumo, stanno rendendo invivibile aree molto vaste intorno ai luoghi dove stanno divampando gli incendi e, nonostante l’impegno degli uomini dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile, si sta lottando ad armi impari, sembra, a causa dei Canadair insufficienti a gestire un’emergenza tanto grande.
Emergenza incendi al sud
Mai come quest’anno si è dovuto fare i conti con un’emergenza incedi così vasta. Quello ancora in orso sul Vesuvio ha un fronte di oltre 2 km e sta divorando la vegetazione. Sono state chiuse tutte le strade per accedere al vulcano ma è soprattutto il fumo a creare i maggiori problemi agli abitanti delle zone limitrofe che stanno ricorrendo numerosi al Pronto Soccorso. Anche il clima non aiuta nella gestione di questa assurda situazione causata principalmente dalla stupidità umana.
Canadair insufficienti?
Come oramai sembra chiaro, la situazione è del tutto anomala e, pertanto, anche i mezzi a disposizione dei soccorritori sembrano non essere adeguati. Secondo indiscrezioni raccolte da Avvenire proprio tra i soccorritori, mancherebbero i canadair per fronteggiare questa enorme quantità di fuoco che sta minacciando l’area del Vesuvio. L’ipotesi che sia stata un’autocombustione a generare questa calamità naturale sembra essere davvero molto peregrina: infatti, è molto più probabile che l’origine di questi roghi sia di natura dolosa e, a questo punto, bisogna chiedersi quanti e quali interessi possono spingere a creare tutta questa distruzione in una zona che, tra l’altro, ha anche una grandissima fame di turismo.
Persone evacuate e attività a rischio
Non sono poche le persone residenti nell’area interessata dagli incendi che hanno deciso di trascorrere la notte in automobile. I proprietari del ”Terrazza due golfi” hanno deciso di attrezzarsi autonomamente con estintori e un autobotte per una spesa totale di €2.000, non pochi soldi, ma necessari a difendere la propria attività, mentre a Ercolano l’associazione ”Salute, ambiente, Vesuvio” ha chiesto ai cittadini di appendere un drappo nero alle finestre in segno di lutto per la propria terra.