Inchiesta tangenti a Legnano: arrestati sindaco e due assessori

I tre sono indagati a vario titolo per la turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e corruzione elettorale

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Nuova inchiesta tangenti a Legnano. Questa mattina la Guardia di Finanza, su disposizione della Procura di Busto Arstizio, ha arrestato il sindaco leghista Gianbattista Fratus, l’assessore al Bilancio, nonché vicesindaco, Maurizio Cozzi e l’assessore alle Opere pubbliche Chiara Lazzarini.

Sono indagati a vario titolo per la turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e corruzione elettorale. Un nuovo caso di corruzione che ha scosso ancora una volta la Lombardia, dopo l’episodio di Milano. In particolare, Giambattista Fratus e Chiara Lazzarini sono agli arresti domiciliari, mentre Cozzi è in carcere.

Inchiesta tangenti Legnano: le indagini

Le accuse di turbata libertà degli incanti e corruzione elettorale riguardano in particolare tre procedure selettive. Come riporta l’agenzia Agi, le selezioni riguarderebbero il dirigente per lo sviluppo organizzativo del Comune, il nuovo dirigente generale di Amga Legnano e l’affidamento di un incarico professionale nella partecipata Euro.Pa Service. Secondo gli inquirenti, le procedure imputate avrebbero avuto lo scopo di “favorire soggetti a loro graditi”. Dall’inchiesta, fanno sapere gli inquirenti, è emerso come queste procedure siano state turbate dagli arrestati “al fine di favorire soggetti a loro graditi”.

Durante la conferenza stampa in Procura a Busto Arsizio, il sostituto procuratore Nadia Alessandra Calcaterra ha evidenziato come durante la campagna elettorale per le elezioni amministrative 2017 Fratus aveva stretto un accordo al ballottaggio con uno dei candidati al primo turno. Per garantirsi l’appoggio, ha spiegato il pm, “avrebbe promesso una nomina all’interno di una società municipalizzata e alla fine dello scorso anno il prezzo è stato pagato: il sindaco ha costretto a dimettersi una consiglia di una società partecipata (ossia Aemme Linea Ambiente) e al posto suo ha nominato la figlia del candidato sindaco escluso”.

 

Scritto da Veronica Mandalà

Palermitana d'origine, amo scrivere di tutto e osservare la realtà a 360 gradi.